È notizia di ieri che Nicolai Lilin, scrittore e artista autore tra gli altri del best seller Educazione Siberiana, è ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano in seguito a “gravi complicazioni ai polmoni”. Ad annunciarlo è stato lo stesso Lilin sui sui canali social, creando grande preoccupazione tra chi lo segue e dando il via ad un flusso di notizie che lo ha persuaso ad entrare maggiormente nel dettaglio in merito alle sue condizioni. In un’intervista a MOW, come abbiamo riportato in precedenza, Lilin si dichiarava “totalmente contrario” al Green Pass, pur puntualizzando di essere: “Abbastanza rispettoso nei confronti del vaccino, nella mia famiglia qualcuno se lo è fatto, però io non sono per l’obbligo. Se una persona non si sente di iniettarsi qualcosa che non è ancora stato sperimentato, ha diritto a non farlo”.
Lo scrittore, in un lungo post su Facebook (lo trovate in calce) ha voluto sottolineare ancora una volta la sua posizione per non essere frainteso: “Sono stato ricoverato d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano in seguito ad una complicazione polmonare, in pratica nel mio torace si è creata una grande bolla d’aria che ha schiacciato il polmone destro impedendomi di respirare. Una brutta sensazione, è come annegare fuori dall’acqua - ha scritto Lilin - I ragazzi dell’ambulanza sono arrivati in fretta, competenti e gentili, mi hanno subito dato l’ossigeno e portato in ospedale molto veloce”.
In seguito Lilin ha spiegato di non essere risultato positivo al virus, già contratto in precedenza: “Ai primi di gennaio, anche se mi ha lasciato una brutta broncopolmonite, sono guarito dal covid. Un giorno però ho cominciato a sputare sangue tossendo. Preoccupato, mi sono recato al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda, dove però sono stato mandato via da due messi dell’accettazione perché ho la tessera sanitaria scaduta. Ho raccontato di questo episodio allucinante nel mio ultimo video. Se quella sera mi avessero fatto visitare dai medici del pronto soccorso, forse si poteva evitare la brutta e pericolosa complicazione che ho avuto oggi. Tra l’altro, quando oggi ho raccontato questa storia ai medici ed infermieri che mi stanno curando, tutti sono rimasti sconcertati e indignati, alcuni addirittura si sono scusati con me per il comportamento dei loro colleghi dall’accettazione”.
Infine, l'autore quarantunenne chiarisce di essersi vaccinato e di aver contratto il virus nonostante l’ultima dose ricevuta lo scorso dicembre: “Qualcuno nei commenti ha scritto che io sono uno “no vax” e che il male che ho avuto, me lo sono meritato. A parte il fatto che personalmente detesto la divisione della società promossa da certa becera propaganda, che scarica sui cittadini le responsabilità che dovrebbero essere di competenza del governo, nel mio privato mi sono vaccinato, l’ultima dose l’ho fatta a dicembre, poco prima di ammalarmi del covid. Non vorrei offendere la scienza, quindi non mi allargo nel commentare la questione vaccino/malattia, ci sono già fin troppi esperti e non, che affrontano questo argomento ogni beato giorno. Vorrei semplicemente notare che trovo certi commenti non appropriati in questa circostanza, probabilmente frutto dell’esaltazione oppure della frustrazione di alcune persone”.