Nino Spirlì, autore teatrale e televisivo, uomo politico, pensatore, ci svela dei retroscena in merito a Sergio De Caprio, meglio noto come Capitano Ultimo. Il colonnello dei carabinieri che arrestò Totò Riina, durante un evento elettorale al teatro Quirino di Roma, si è scoperto il volto per la prima volta dopo 31 anni. Ma siamo sicuri che nessuno prima conoscesse i suoi connotati? De Caprio ha lavorato con Spirlì quando quest'ultimo era presidente della giunta regionale calabrese in quota Lega. Come mai poi ha lasciato il partito? In che rapporti è ora con Matteo Salvini? Spirlì svela anche dettagli essenziali in merito al ponte sullo Stretto e all'ingerenza della criminalità organizzata nella realizzazione della grande opera.
Ha visto le immagini di Capitano ultimo che scopre il volto? Lei già lo conosceva.
Ho trovato bizzarro che abbia definito come “la prima volta” l’attuale “sgusciamento”. Con Ultimo ho condiviso da assessore prima, da presidente della giunta regionale della Calabria poi, i venti mesi di impegno istituzionale su richiesta di Jole Santelli. In verità, nei primi mesi, Sergio ha mantenuto il mistero sul suo volto ma, subito dopo, almeno nella Cittadella, girava quasi sempre scoperto. Lui resta, comunque, un grande combattente italiano e merita ogni considerazione e riconoscimento.
Come mai si è svelato in modo così plateale?
Spero che non abbia nulla a che fare con la decisione di candidarsi alle prossime elezioni. Sarebbe un inutile regalo alla politichella da scoop…
Bè, però lo ha legato alla candidatura politica.
Infatti, la risposta ha una leggera, e nemmeno tanto, vena ironica.
Lei come mai ha lasciato la Lega?
Perché non mi riconosco nelle scelte territoriali. Ho principi familiari ben saldi e ai quali non rinuncio. Le decisioni federali dal Pollino in giù non mi hanno convinto, né coinvolto emotivamente e politicamente. Dunque, preferisco recuperare la mia innata libertà di pensiero e di azione. La matita, in cabina elettorale, è strumento, arma, o segno di sottomissione. La terza possibilità non mi appartiene. Del resto, la mia vicinanza a quel partito è stata legata più all’amichevole disponibilità nei confronti di Matteo Salvini che alla reale condivisione di alcune “pietre miliari” leghiste.
Per esempio, cosa non condivide della Lega?
L’autonomia differenziata mi fa orrore! Mentre osservo con magnogreco distacco la larvata mancanza di considerazione dei più integralisti nord leghisti nei confronti di noi, figli di Pitagora, dei lini colorati di porpora e dei templi di marmi pregiati.
A proposito di scelte territoriali, com'è la situazione legalità in Calabria? Se ne parla molto, anche a proposito del ponte sullo Stretto.
Il Ponte è nato come un buon proposito, ma si è subito rivelato una specie di nominificio di orrorosa memoria da prima Repubblica. La legalità o l’illegalità non sono prodotto regionale, ma universale. Gli ultimi, penultimi, terzultimi ed ennesimi scandali politici e non, appartengono alla rosa dei venti e non a un solo territorio. Marcio si traduce in tutte le lingue. Delinquente, pure. Idem per corrotto. Io vedo il bello della mia regione e, come detto prima, mi tengo lontano da scelte scellerate, ovunque. La situazione legalità in Calabria è speculare a quella di tutto il territorio italiano. La criminalità ha maggiori interessi nelle regioni ricche e disponibili allo “sposalizio” con le mafie nazionali e non. Se al sud sono nate, in ben altri territori stanno crescendo e ingrassando. Certo, le grandi opere, come il ponte sullo Stretto, sono appetibili ovunque. E, su quelle, il governo e la giustizia devono maggiormente vigilare. Non nego la presenza criminale, ma detesto la solita solfa che qui è tutto mafia e altrove è tutto Paradiso Terrestre. Le cronache smentiscono, eccome se smentiscono!
C'è un impoverimento del sud? C'è più disagio sociale? Quali sono le prospettive?
Guardi, io noto un forte impoverimento nelle grandi città del nord. Sia etico, che economico. Il sud conosce le vacche magre ed è abituato a fare di necessità virtù. In questa mia Calabria nascono costantemente imprese di giovani con alte competenze. La Calabria è al primo posto per il bio in Europa. Ha ottimi vini e oli, essenze pregiate, prodotti della terra e manufatti alimentari di alto lignaggio. Le sofferenze le noto in ben altri territori. Che, dall’unità d’Italia in poi, hanno allattato alla mammella più grande… corsi e ricorsi. Qui, vedo di nuovo la Magna Grecia.
Si dice che il Sud non sa spendere i soldi Pnrr. Ma è davvero così? È vero che non ci sono cervelli per rispondere ai bandi, o per caso i bandi europei sono fatti per realtà sociali diverse e sono spesso inapplicabili a Sud?
Al tempo della mia presidenza siamo stati anche premiati con una corposa aggiunta di fondi per aver saputo utilizzare tutti i fondi europei che ci erano stati riconosciuti. Lo stesso vale per oggi. Le maldicenze sulle presunte deficienze dei cervelli della gente del Sud vengono azzerate dal numero esorbitante di “teste” meridionali che reggono economia, giustizia, sanità, politica, e aggiunga lei il resto, del Nord chiacchierone. Diciamo che certo lombrosismo 3.0 ha rotto i coglioni.
Ora in che rapporti è con Matteo Salvini?
Matteo voglio continuare a considerarlo un amico, per poter perdonare eventuali dimenticanze. In qualità di federale, con me, ha commesso errori e slealtà.