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Pisto is Free

Ok le piazze, ma ora le lotte vanno fatte ogni giorno (come ha detto il padre di Giulia)

Moreno Pisto

27 novembre 2023

La lotta alla violenza sulle donne non deve restare un trend social. È questo il rischio. Perché delle cose veramente importanti per cambiare la mentalità non sta parlando nessuno (sicuramente non le cripto femministe da tastiera). Eccone due. Ascoltate e meditate, gente...

di Moreno Pisto Moreno Pisto

Scene bellissime, quelle piazze piene di gente per urlare contro i femminicidi ma... qualcuno – la stampa di destra – ha fatto notare delle incongruenze. Per esempio si è parlato poco dell’attacco alla sede dell'associazione Pro Vita. Faccio notare che è vero, se fosse stata assaltata una sede Lgbtq+ ci sarebbero state le paginate. E lo dico non perché sono Pro Vita ma per far notare il meccanismo mediatico ipocrita a cui siamo soggetti.
Io, infatti, preferisco far notare quello che ha detto Gino Cecchettin, il padre di Giulia. Il padre che, in questo clima di caccia alle streghe nei confronti degli uomini, dice delle cose sensate che sembra valgano molto meno di quelle dette dalla sorella Elena. Anche qui, non sto dicendo che quello che dice la sorella sia sbagliato, ma che quello che dice il padre sembra avere un valore minore quando dice: «Vanno bene i messaggi che state dando, vanno bene il silenzio, il rumore, ma quelli poi finiranno. Io voglio che tutti i giorni ognuno di noi guardi nella propria vita cosa fare per migliorarla, non nei propri confronti ma nei confronti della persona amata, delle persone vicine, degli amici e soprattutto delle donne. Questo mi sento di dire dal cuore. Io mi muoverò perché qualcosa positivo nasca». 

Il corteo di Non una di meno il 25 novembre a Milano
Il corteo di Non una di meno il 25 novembre a Milano

Significa dire che le vere battaglie si possono fare in piazza ma si fanno soprattutto ogni giorno. E ci sono state due cose in questi giorni che sono passate in secondo piano molto più importanti delle manifestazioni. Uno: è stata approvata una legge del governo Meloni che è un'ottima base da cui partire. Non ho sentito da parte delle femministe commenti. Certo non è perfetta e quindi la battaglia va fatta in parlamento stimolando le parlamentari e i parlamentari a portare avanti questa legge, a portare avanti le battaglie per migliorarla. Alessandra Maiorino, M5S, con una proposta di legge depositata in Senato, sta cercando di fare breccia nelle forze armate per rimediare a ventiquattro anni di mancanza di una legge: «Da quando le donne sono entrate nelle forze armate non sono mai esistite norme contro la violenza sulle donne nel Codice penale militare di pace».
Valeria Valente, Pd, già presidente della commissione sui femminicidi, in Senato sta portando avanti due disegni di legge fondamentali sulle molestie sul luogo di lavoro che in un biennio (dati Istat) sono state denunciate da 404.000 donne. E poi non ci sono i soldi per il personale che opera per l’applicazione delle norme, ovvero magistrati e forze dell’ordine. «Tutta la legge è stata approvata a costo zero», dice. E infatti non sono stati neanche finanziati i centri per i maltrattamenti.

E qui arriva la seconda cosa: il provvedimento Valditara, che prende il nome dal ministro dell'Istruzione, per introdurre corsi di educazione all’affettività, all’emotività, alla sessualità. Corsi extracurricolari che saranno facoltativi, su base volontaria degli istituti, di trenta ore all'anno, solo per scuole superiori, con il consenso dei genitori. Una presa per il culo. Ma questo non lo sentirete dire da tanti perché quelli che ritenete i vostri miti seguono i trend, prima ancora di fare informazione. State all'occhio perché se si vuole essere coerenti bisogna tenere la guardia alta su questi temi, non trattarli solo quando conviene per prendere qualche like.

Gina Cecchettin, il padre di Giulia
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