"Canto, ballo, faccio il mago". Il mesto requiem dei concorrenti di Italia's Got Talent ha ricominciato a litaniare, stavolta approdando in streaming su Disney Plus che ha acquistato il format dopo che Sky se ne era liberata. Ne è valsa la pena? A giudicare dalle prime due puntate, disponibili sulla piattaforma di Topolino da venerdì 1 settembre, la risposta più sincera che si possa dare è no. Facile sparare a zero evidenziando l'ovvio: la metà della giuria convocata per selezionare talenti deve, in un certo senso, ancora trovare il proprio. Elettra Lamborghini e Khaby Lame, insomma, perché? Mentre Frank Matano fa caciara e Mara Maionchi caccia i suoi improperi di rito, lo spettacolo langue nonostante la non mefitica conduzione di Fru e Aurora Leone dei Jackal che, in ogni caso, compaiono in scena troppo poco per poter essere valutati come si deve. Il resto, ossia il cuore di quello che dovrebbe essere lo spettacolo proposto, è il solito mesto teatrino di wannabe artisti intrappolati nei diversi cliché che oramai sappiamo a memoria dal 2010: l'esagitato, il bambino prodigio, lo sciagurato con una triste storia alle spalle che è lì per prendersi la sua rivincita sul destino cinico e baro, contorsionisti, scemi del villaggio. Ufficialmente battuto il record di sbadigli al secondo. Da parte del pubblico, s'intende.
Disney Plus ha ereditato da Sky la comunicazione del "grande evento" a prescindere dall'entità dell'evento in sé. Da giorni, infatti, ogni canale social è intasato da post entusiastici riguardo al ritorno in tv (pardon, in streaming) di Italia's Got Talent, animati nei commenti dagli stessi protagonisti dello show. Come scrive Aurora Leone, per esempio: "Almeno una gioia al ritorno dalle vacanze!". Insomma, eravamo davvero tutti così in trepidante attesa di cotanto (freak) show?
No. Al massimo, i più coraggiosi potevano essere incuriositi dall'approdo di Elettra Lamborghini e Khaby Lame in giuria. Soprattutto da quest'ultimo, forse, che dall'alto dei suoi oltre 160 milioni di follower su TikTok (quasi) mai aveva aperto bocca pubblicamente. "Non può da contratto", lo falcia subito Matano all'inizio della prima puntata, ambientato a Disneyland Paris perché sì, c'era il budget per fà 'sta sfilata. Vi leviamo ogni prurito? Vi leviamo ogni prurito: le due new entry al bancone sono tra l'inutile e il fastidioso. Dove "inutile" sta per Lame e "fastidoso" per la twerking queen di casa nostra. Definita durante lo show, "imperatrice di eleganza". Ah, ma da quando? Se Lame ancora deve orientarsi nel marasma del piccolo schermo, Lamborghini strilla tutto il tempo raggiungendo decibel che manco i delfini. Va bene l'entusiasmo, ma, come insegna il Sommo Paolo Sorrentino, quando è immotivato può risultare più che molesto. Ed eccoci qua, tutti ingiustamente molestati.
Se Aurora Leone e Fru, complice il poco minutaggio e un buon lavoro autoriale, sono quelli che tutto sommato combinano meno danni, il problema non sta nei coinvolti, ma proprio nel reato in sé: l'accanimento terapeutico nei confronti di un format bollito già da svariate edizioni. Se è vero che esistono talent, come Amici di Maria De Filippi, che godono di ottima salute, soprattutto lato Auditel, da oramai due decenni, cristallino è che sia ben difficile emulare il successo di Bloody Mary. O anche solo avvicinarsini. Alla lunga, la minestra riscaldata sa solo di vapore acqueo. Ossia, di niente.
Intendiamoci, alcuni concorrenti visti fin qui sono pure bravissimi: i ballerini contorsionisti indiani B-Unique, il "rumorista" Lennie che fa suonare "pentole e bicchieri" come nella sigla de I Cesaroni (passateci il paragone, si fa per ridere, il ragazzo è davvero incredibile), i trapezisti ucraini che volteggiano in un romantico e vertiginoso ballo nell'aria, il libero professionista quarantenne che "canta" col cane Jerry. Trova l'intruso. Poi ci sono quelli che portano "la storia triste", in queste due prime puntate abbiamo già una giovanissima cantante che ha tentato, per fortuna fallendo, di passare a miglior vita e una cinquantenne scampata al terremoto dopo essere rimasta nove ore sotto le macerie della sua stessa casa (lei molto divertente, recuperatevi il monologo in cui parla proprio di quel "tragicomico" salvataggio).
Insomma, in modo molto "gattopardesco", Italia's Got Talent cambia (canale) perché nulla cambi. La grandeur del palco, dell'impianto luci e della scenografia tutta per presentare tanta pochezza di contenuti, più che altro ripetuti e tritati allo stremo come in un incubo à-la Cannibal Holocaust, stride mestamente in un eterno loop di scappati di casa di belle speranze, mezza giuria compresa, che oramai non riesce a interessare più nessuno. Se ardete dalla voglia di vedere qualche freak stralunato, basta aprire TikTok per farvela passare. E se non altro non butterete via due ore. Forse.