Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, ha calato l’asso di poker contro il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, divulgando un’anticipazione-bomba del servizio in onda domenica 26 novembre su Rai 3. Il senatore, accusa Ranucci, “nelle ultime settimane aveva accusato Report di confezionare un'inchiesta per vendetta. In realtà il senatore sapeva ben 22 giorni prima di chiedere la convocazione che Report aveva scoperto i suoi interessi privati, mai dichiarati al Parlamento”. Secondo Ranucci si tratta di “Cyberealm”, una “misteriosa società di sicurezza informatica, di cui Gasparri è presidente”. Report, annuncia il conduttore, “svelerà chi ne fa parte: manager e collaboratori - sia ufficiali che occulti - con un passato imbarazzante e legati ai servizi segreti di altri Paesi”, israeliani in particolare. Alcuni di loro, sostiene, “in questo momento sono impegnati materialmente nel conflitto israelo-palestinese in attività sensibili. Gasparri ha di fatto tessuto per loro relazioni istituzionali per l'assegnazione di commesse tenendo all'oscuro il Senato. Commesse che riguardano tutti i suoi ruoli istituzionali”.
Che cos’è Cyberealm
Nell’anticipazione del servizio diffusa sui social, Report spiega che i compagni d’avventura di Maurizio Gasparri non sono “degli imprenditori qualsiasi” e il titolare della società è l’italo-israeliano Leone Ouazana, a lungo direttore delle relazioni Istituzionali di Telit, società con sede a Londra e specializzata nella tecnologia radio machine to machine e nei servizi a valore aggiunto tra cui cloud, connettività e PaaS Application Enablement Services. Insomma, roba seria. Oggi Ouazana svolge, racconta lo stesso Report, “attività d’interesse nazionale nel suo Paese”, come conferma lo stesso imprenditore, parlando di “attività sensibile” che svolge in Israele. Come riporta La Notizia, Ouzana, residente a Tel Aviv, è il proprietario e fondatore nel 2020 della srl collegata ad altre società del settore tlc (come Melcom srl, con sede in via Prato della Signora a Roma) e consulenza nelle tecnologie informatiche. Sul suo profilo Linkedin, la società afferma di fornire un “portafoglio diversificato di tecnologie all'avanguardia per la sicurezza informatica, intelligence e sicurezza fisica, tecnologie basate sull'intelligenza artificiale. Forniamo soluzioni tecnologiche e servizi end-to-end, che includono lo sviluppo e l'integrazione di piattaforme di intelligence e soluzioni informatiche”.
Formata da “esperti mondiali con una vasta esperienza sul campo dell'ecosistema informatico israeliano” e della comunità di intelligence israeliano”, Cyberealm Cyber Solutions “copre l'intera gamma di soluzioni informatiche e di intelligence”. Il sito web rimanda a quello di un’altra società, Atlantica, azienda con sede nella centralissima via Barberini, a Roma, che sostiene di offrire, dal 1987, “infrastrutture e soluzioni IT affidabili, scalabili e sicure. Trasformiamo i tuoi “costi” IT in formidabili strumenti di business”. La società, si legge, “conta un organico di 200 dipendenti e un piano industriale focalizzato sulle aree di maggior sviluppo quali Digital e Cloud Transformation, Cyber Security e Smart Metering con particolare attenzione al settore idrico in rapida evoluzione”.
Ma dietro Cyberealm, come ha scoperto Report, si nasconderebbe un altro imprenditore israeliano, vicino a Leone Ouazana: si tratterebbe di Oozi Cats, ex amministratore di Telit Italia, fino al 2017, quando Il Fatto Quotidiano scoprì la sua vecchia identità (quella di Uzi Katz), quando il manager venne incriminato per frode immobiliare negli Stati Uniti all'inizio degli anni '90.
La difesa di Gasparri. Cinque stelle all’attacco
“Nessun ruolo operativo”. Nell’anticipazione diffusa dal programma di Rai 3, Maurizio Gasparri si difende così dalle accuse mosse da Sigfrido Ranucci. In un’intervista rilasciata a Il Giornale, il senatore di Forza Italia afferma che “questa vicenda non sussiste” e non c’è “alcuna incompatibilità. Le polemiche sono prive di fondamento, perché tutti noi ci muoviamo nel rispetto delle norme e della legge. A differenza di Report e di altri - incalza Gasparri - che sembrano rispettare la legge solo perché gran parte delle denunce contro Report dormono negli amichevoli cassetti della procura di Roma”. Ma le opposizioni insorgono. “Certamente il solo fatto che fosse a conoscenza dell'inchiesta di Report a suo carico oltre 20 giorni prima della farsa che ha recitato in Commissione di Vigilanza fa sorgere il fondato dubbio che tutto ciò sia stato messo in piedi in maniera strumentale per delegittimare la trasmissione e il suo conduttore, Sigfrido Ranucci. Già questo, e chissà che non venga fuori altro, rende incompatibile la sua permanenza nella Commissione di Vigilanza Rai, che dovrebbe avere la dignità di lasciare al più presto", dichiara la senatrice M5S Dolores Bevilacqua. “Una vendetta costruita ad arte, carota e cognac inclusi. Sarebbe gravissimo, oltre che vergognoso", le fa eco la collega di partito, Anna Orrico. “Questa vicenda e’ gravissima e il presidente del Senato non può stare in silenzio e deve attivare le verifiche e le conseguenti decisioni investendo del caso la giunta per le elezioni” accusa Angelo Bonelli, dell’Alleanza Verdi-Sinistra. In attesa della puntata di Report, il Gasparrigate è già un caso che scuote la politica nazionale e il centro-destra.