Report su Rai 3 è sopravvissuto alla grande nonostante lo spostamento dal lunedì alla domenica, prendendo di fatto lo slot di Che Tempo Che Fa condotto da Fabio Fazio, migrato (non cacciato da nessuno) sul canale Nove del gruppo Warner Bros. Discovery. La nuova Rai ha azzeccato la nuova collocazione del programma condotto da Sigfrido Ranucci, mentre Fabio Fazio sta gongolando per gli ottimi ascolti del suo show, uguale da vent’anni ma sempre seguitissimo. Di fatto, il buon Don Fazio si è portato sul Nove tutti gli spettatori che aveva su Rai 3, facendo fare al broadcaster un terno al lotto; non sappiamo se il canale rientri con gli investimenti pubblicitari, fatto sta che i risultati auditel sono davanti agli occhi di tutti.
Per un Fabio Fazio traghettato sul Nove con l’aiuto di quel volpone del suo agente Beppe Caschetto, c’è un Ranucci che è rimasto in Rai e ha accettato una collocazione differente, per far da argine al calo di ascolti di Ra i3, diminuzione che c’è stata solo in parte poiché Report continua a macinare telespettatori. Analizziamo l’attuale situazione: Fabio Fazio è migrato e per la Rai non è più un problema, almeno sotto il profilo politico e morale, però Rai Pubblicità si sta mangiando le mani poiché la versione “Che Tempo Che Fa – Mazzini style” portava ascolti e quindi investimenti; Ranucci tiene ma è oggettivamente in calo d’ascolti in confronto al suo predecessore. Report è un programma d’inchiesta che, seppur strizzando l’occhio a sinistra, bastona il Pd come Forza Italia, i sindacati come Marcello Dell’Utri, le banche come Matteo Renzi. Come tutti i programmi del genere, ha nel suo dna quello di essere scomodo e scoperchiare vasi di pandora che hanno un qualcosa di sospetto. Report è un programma libero, ma, quando c’è da parlare del centrodestra e dei suoi esponenti, calca non poco la mano, molto di più di quanto si parla delle magagne della sinistra; vista la situazione, la maggioranza ha chiesto a Sigfrido Ranucci di presentarsi in Vigilanza Rai, cosa che sa di rinuncia alla libertà editoriale.
Visto il precedente di Fazio, e se anche Report andasse sul Nove? Ormai il canale è la nuova Rai 3, piena zeppa di giornalisti di sinistra e che punta a fare diretta concorrenza al terzo canale della tv di Stato. Certamente la squadra di Report avrebbe più libertà e viale Mazzini rosicherebbe non poco per aver perso un altro programma di punta, e anche uno dei pochi che fanno ascolti. Se davvero Nove dovesse interessarsi al programma, comprandone i diritti e trattando sulla squadra, la maggioranza non farebbe una bella figura, alimentando la polemica che vede una Rai del tutto meloniana. Giorgia Meloni, o chi per lei si occupa della Rai, non deve fare lo stesso sbaglio che le sinistre (Pd prima, Movimento 5 Stelle poi, e quindi ancora Pd) hanno fatto negli ultimi undici anni, cioè spazzare via ogni spiraglio “avversario” nella tv di Stato; questa Rai, proprio perché governata dal centrodestra, ha l’obbligo di essere tollerante e politicamente più inclusiva possibile. Visti i risultati mediocri di alcuni talk show, meglio che la Rai corra ai ripari e lasci massima libertà editoriale a Report, anche perché il telespettatore non è sbadato come una volta, sa scegliere e comprende se un programma è cambiato nei contenuti in confronto alla stagione precedente.
Far migrare Report sul Nove significherebbe perdere un programma importantissimo del servizio pubblico, alimentare chiacchiericci in cui La Repubblica e Il Fatto Quotidiano sguazzerebbero per settimane, e la Rai rimpiazzerebbe un programma dal 9% di share con un talk che toccherebbe a malapena il 3. In questo senso, il Governo e la Rai si giocano molto, e c’è da scommettere che Nove non aspetta altro che un passo falso per accaparrarsi uno dei programmi più seri, di servizio pubblico e seguiti d’Italia.