“Da 7 anni, ogni giorno, sono vittima di questa stalker psicopatica che vive per distruggere i miei account YouTube. E lo dichiara apertamente”: queste sono le parole di Andrea Diprè mentre commenta la campagna messa in piedi contro di lui da Alisha Griffanti, conosciuta come La Diva del Tubo. “Organizza gruppi di criminali per distruggere il mio lavoro e ha provocato la chiusura di 10 miei canali”, ha proseguito Diprè. Insomma, un vero e proprio boicottaggio che, a suo dire, va avanti da molto tempo. In effetti, sul canale YouTube de La Diva, vediamo video intitolati: “Come ho distrutto la vita ad Andrea Diprè”, “Sput*ano Andrea Diprè” o “Come ho rovinato il mio ex Andrea Diprè”, che risalgono ad alcuni anni fa. Una vita dedicata ad affossare i suoi contenuti, quindi, e che è portata avanti in maniera sistematica su tutti i social. In un audio postato su TikTok, infatti, la sentiamo dire: “Ciao tesoro, la prossima volta impara a non pestare i piedi a chi è più potente di te. Ciao coglio*e”. Chiaro e tondo. Ma qual è la ragione di un odio simile? In vari video è La Diva stessa a chiarirlo: Diprè, dopo la rottura, l’avrebbe bloccata sui vari account social. La vendetta non ha tardato e l’influencer ha reclutato un esercito per la guerra contro l’ex volta a danneggiare la sua immagine, riuscendo addirittura a fargli cancellare un video che aveva raggiunto oltre 20milioni di visualizzazioni. “Chiedo che tutti i miei account vengano sbloccati immediatamente. Chiedo anche il pentimento e l’eterna sottomissione del Tacchino (così La Diva definisce Diprè nda)”. Resta aperta una questione: com’è possibile che le piattaforme come YouTube permettano una caccia all’uomo del genere, senza prendere nessuna contromisura? È lo stesso avvocato a chiederselo in alcuni audio: “La Diva è molto potente ed è piena di soldi. Ma come fa YouTube a lasciare dei video come quelli sui suoi canali?”. I social, insegna Chiara Ferragni, non sono un gioco: per questo è comprensibile la rabbia dell’avvocato, che ha ammesso di aver addirittura tentato il suicidio dopo le minacce di Alisha Griffanti.
Ma i contenuti offensivi e denigratori nei suoi confronti sono moltissimi e risalgono al periodo (sette anni fa) dell’intervista per la rubrica “Diprè per il sociale”. Al tempo, ricorda l’avvocato, “non c’erano stati problemi. Lei per attirarmi trovava delle belle donne… Adesso non ho più una vita privata, non ho più una relazione”. La Diva del Tubo pagherebbe dei manager che lavorano su Facebook, YouTube e Instagram per chiudere gli account del re del trash. Alisha Griffanti ha anche scritto un libro, Sono narcisista, in cui, tra i temi toccati, c’è la dipendenza da cocaina dell’avvocato. Nell’ennesimo video la sentiamo dire: “Quello che vedete da qualche anno, non è più Andrea Diprè. Lui non avrebbe mai potuto scopar*i: non gli funziona il caz*o, non gli ha mai funzionato e non gli funzionerà mai”. Poi rincara la dose: “Io sono la causa della rovina di Andrea Diprè, il Tacchino”. Tra le ragioni dell’attenzione di Alisha Griffanti, quindi, ci sarebbe la questione relativa all’uso di cocaina di Diprè. Su questo il Fatto Quotidiano: “L’avvocato avrebbe intrapreso un percorso di disintossicazione dalla cocaina, ma i passi fatti fino a questo momento sarebbero andati in fumo anche da quando nella vicenda si è inserito ‘Er Brasiliano’, influencer che si è offerto di aiutare Diprè in questa missione recandosi fino a Praga, dove l’avvocato vive”. Insomma, un affaire che non accenna a concludersi. Tutto cominciato dal “follow” tolto da Diprè a La Diva, proseguito con profili distrutti e account rimossi e finito (per ora) con delle accuse sull’abuso di sostanze. Resta il fatto che, come già detto, i social non sono un gioco, ma uno strumento di lavoro. Una campagna diffamatoria simile, forse, va al di là delle regole.