È diventata (almeno temporaneamente) nazionalpopolare – in collaborazione con le dirette politiche pomeridiane di Mentana su La7 – per lo scoop degli audio “rubati” delle affermazioni di Berlusconi su Putin e Zelensky, ma l’agenzia LaPresse è attiva da tempo. E il suo fondatore e presidente, Marco Maria Durante, ha una storia suggestiva, quasi da romanzo, che, almeno stando a quanto viene riferito, chiama in causa anche la famiglia “reale” italiana, gli Agnelli, e un colosso della storia contemporanea come Henry Kissinger.
Cos’è LaPresse?
LaPresse si presenta come la prima agenzia di stampa multimedia italiana a guida imprenditoriale. Dal punto di vista pratico, produce notizie sotto forma di testi, foto e video, ed è partner italiano esclusivo di Associated Press, per la quale distribuisce sul territorio nazionale, ottenendo in cambio la diffusione mondiale di propri contenuti.
LaPresse è anche una casa di produzione televisiva e funge pure da ufficio stampa e da agenzia di management.
La storia di LaPresse
Nata a Torino negli Anni Trenta come Publifoto Torino, l’agenzia rivendica di aver segnato la nascita del fotogiornalismo in Italia, grazie a fotoreporter come Silvio Durante, Fedele Toscani (padre di Oliviero), Vincenzo Carrese e Silvio Maresca, finendo sui principali giornali dell’epoca come, oltre al Corriere, l’Europeo di Arrigo Benedetti e l’Oggi di Edilio Rusconi.
L’agenzia cresce e si trasforma presto in un’organizzazione imprenditoriale. Negli Anni Novanta Marco Durante acquisisce gli archivi storici di Publifoto Torino del padre Silvio e nel 1994 fonda LaPresse con il fratello Massimo. Oltre al fotoreporting si introducono le videonews.
Nel 2010, con l’accordo con Associated Press e la distribuzione esclusiva in Italia dei contenuti dell’agenzia americana, LaPresse diventa a tutti gli effetti agenzia di stampa: oggi ha dieci sedi in Italia (Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli, Verona, Treviso, Oristano, Messina, Lamezia Terme), con una novantina tra giornalisti e corrispondenti e un centinaio di poligrafici, con la direzione di Alessia Lautone e la codirezione di Nicola Assetta.
Chi è il presidente Durante
Il fondatore e presidente di LaPresse, l’imprenditore Marco Maria Durante, è nato nel 1962 ed è originario di Torino. Attualmente vive tra Milano e Londra.
“In 25 anni di carriera – scrivono di lui sul sito dell’agenzia – è diventato una figura di spicco nel panorama dell’editoria in Italia. Per la sua riservatezza e autorevolezza è stato l’uomo incaricato dalla famiglia Agnelli di gestire per il Lingotto e per l’entourage dell’Avvocato (da Henry Kissinger al Principe Ranieri di Monaco) i rapporti più delicati con i media”.
Il Torino, il nuoto e il contenzioso, Lapo e la Fiat
Dopo trascorsi da mediano nelle giovanili del Torino, si è laureato all’Isef, diventando poi docente di nuoto. Più tardi ha avuto modo di allenare, con Corrado Rosso, la Libertas SAFA, guidando la squadra di nuoto torinese di serie C a “importanti successi”.
Nel 2005 dà vita a LaPresse Nuoto Torino e ne diviene presidente. “Coadiuvato dai vicepresidenti Lapo Elkann e Cristiano Fiorio e come sponsor la Fiat – si legge sul suo curriculum su H2Biz – porta la squadra alla leadership riuscendo ad attrarre diversi campioni tra cui la francese Laure Manadou che si tessera nel 2007. L’esperienza si conclude per una serie di problematiche, legate anche a un contenzioso con l’entourage della campionessa francese che espone l’imprenditore alla polemica mediatica: nonostante la risoluzione del caso Manadou e le scuse dei Francesi, scioglie la squadra lasciando liberi atleti e cartellini”.
L’università
Successivamente Durante si è laureato in giurisprudenza con lode e menzione all’Università di Napoli/Pegaso con una tesi in diritto tributario con diritto di pubblicazione. La stessa Università gli ha poi affidato la cattedra di docente di strategie di comunicazione d’impresa alla facoltà di economia aziendale.
Nel 2020 ha conseguito il certificate in corporate finance alla Nyu Stern School of Business di New York e nel 2021 il Coursera certificate in financial markets alla Yale University.
Nel settembre 2021 l’Università Luiss gli ha conferito la Global Fellowship, assegnata a persone di alto profilo che si distinguono nella loro carriera sia attraverso l’innovazione nelle loro pratiche professionali che attraverso ruoli di leadership a livello internazionale.
Nuovi incarichi in LaPresse e progetti di espansione
Dal 15 giugno 2022 Marco Maria Durante ha assunto l’incarico di Ceo del gruppo, mantenendo anche il ruolo di presidente. Il Cda lo ha anche nominato presidente di LaPresse Usa Inc, con responsabilità e controllo dalla Costa Est a quella Ovest, dall’headquarter di New York in Liberty Street 200, a Los Angeles, passando per Washington.
LaPresse ha fatto inoltre partire un piano di espansione europea, cominciando dalla Spagna, dove a partire da gennaio 2023 distribuirà in inglese e spagnolo foto, video e testi propri e di Associated Press.
La direttrice Alessia Lautone
Alessia Lautone è direttrice di LaPresse dal febbraio 2021, dopo aver diretto l’Adnkronos dal febbraio 2011 al novembre 2018. Romana, 55 anni, con due figli grandi. Dopo il liceo si era iscritta a giurisprudenza, con poca convinzione, per poi passare a lettere. Nel frattempo è arrivata la passione per il giornalismo: ha iniziato a lavorare in una piccola emittente privata romana, diretta da Alberto Michelini, e, dopo aver cominciato a studiare dizione e recitazione e aver fatto corsi di regia, ripresa e montaggio, ha fatto un provino alla Rai ed è stata chiamata dal capostruttura Luciano Scaffa a condurre le rubriche religiose di Rai Uno. Poi i giornali radio su Rds e la conduzione di premi letterari e cinematografici sempre per la Rai, per passare via via alle successive esperienze che l’hanno portata a dirigere l’agenzia LaPresse.
Lautone e Mentana
Lo scoop di LaPresse (di fatto in realtà una riproposizione di concetti già espressi da Berlusconi a Porta a porta con Bruno Vespa due giorni prima dalle elezioni) ha dato esposizione mediatica anche alla direttrice dell’agenzia, Alessia Lautone, apparsa su La7 in diretta con Mentana per spiegare la posizione editoriale e rispondere alle critiche e alle previsioni di nuovi scoop tenuti nel cassetto: “Non ci sono dei nuovi audio. C’è stato forse un fraintendimento di cui mi assumo assolutamente la responsabilità, perché quando hanno detto che l’audio era stato probabilmente manipolato, che gli applausi erano stati addirittura messi apposta, chiaramente mi sono un po’ irritata e ho detto «va bene, a questo punto allora vi faccio sentire l’audio completo, così vedete che non è stato manipolato nulla». Ma in fondo noi abbiamo fatto il nostro mestiere, e quel mestiere è finito e non voglio entrare in polemica con nessuno. Credo che sia un arrampicarsi sugli specchi”.
La direttrice ha poi sottolineato che la somma dei tre spezzoni costituisce tutto l’audio in possesso di LaPresse: “Hanno detto «perché hanno mandato due spezzoni il giorno prima e uno il giorno dopo?» Anche solo per problemi tecnici: era molto lungo il primo giorno, il secondo giorno si sentiva peggio il secondo audio. Non c’è niente sotto. Potremmo raccontarvi delle storie incredibili, ma purtroppo è tutto molto più semplice”.