Tra ieri e oggi il Cav. ha saputo monopolizzare l’attenzione dei giornali, con delle uscite che hanno fatto tremare persino Giorgia Meloni che oggi lancia l’ultimatum all’alleato, il veterano Silvio Berlusconi. Lui che, soprattutto a giudicare dai video che lo riprende mentre esce dal seggio durante l’elezione del presidente del Senato, “barcolla ma non molla”. E rilancia, quasi a voler spaventare, calpestando foglie e rami a terra, la fauna selvatica del bosco intricato che è l’attuale ecosistema politico, soprattutto in questi giorni di consultazione e isteria di massa, tra un Renzi che non rivendica nulla ma pretende il Copasir e il PD, che somiglia più a una sorta di Rete degli studenti medi incravattati e del tutto irrilevanti. Parla di un rinnovato legame con Putin, di regali fatti per il compleanno, di nuovi contatti. Ma sarà vero? Secondo lo staff del Cavaliere, al di là delle parole su vodka e lambrusco, non risulterebbero contatti recenti con Mosca. In passato invece... Ugo Magri sulla Stampa sottolinea che ("nelle interminabili giornate trascorse insieme a Soci sul Mar Nero, o sulle rive del lago Valdai, oppure in Sardegna a Villa La Certosa, qualche volta con figli e consorti, più spesso e volentieri senza") "nei loro incontri si scambiavano dossier su energia, petrolio, automotive, progetti aerospaziali. Fiumi di gas e di miliardi. Gli Stati Uniti a lungo hanno sospettato che ben altro si nascondesse dietro quegli affari".
Magri però aggiunge che "chi ha conoscenza dei fatti li giudica più fumo che arrosto, fantasticherie con poca sostanza (si pensi al gasdotto South Stream mai realizzato); il Cav portò a casa poco al confronto di altri nostri premier che alla Russia, zitti zitti, hanno spalancato vere autostrade. Non è mai stato nei soldi il segreto del loro feeling".
E se non fosse ciò che tutti pensano? Dopotutto a Silvio sembra mancare tanto il suo amico russo, così tanto da recuperare il ricordo dello scambio di alcolici avvenuto nel 2008 e proiettandolo al presente. Chissà di cosa sia, questa mancanza, per storpiare il poeta Mario Luzi, di cui il suo cuore si riempie. Sta di fatto che, nella speranza forse di acquisire un certo peso nell’alleanza di centrodestra che si appresta a formare il governo, Berlusconi tenta l’ultimo grande coup de théâtre a favore di telecamere. Un’amicizia che si rinfocola, accanto a nuovi audio in cui sembrerebbe giudicare l’operato e la statura politica del presidente ucraino Zelensky. Ma non ha più lo smalto di una volta, e la provocazione gli sta tornando indietro come un elastico, con Giorgia Meloni e il suo “o con noi, o contro di noi”: «L'Italia è a pieno titolo, e a testa alta, parte dell'Europa e dell'Alleanza atlantica. Chi non fosse d'accordo con questo caposaldo non potrà far parte del Governo, a costo di non fare il Governo».