L’arresto di Matteo Messina Denaro, lunedì, ha avuto un enorme impatto non solamente per la rilevanza della sua figura, ma anche perché la cattura ha messo fine a una latitanza che si è protratta per trent’anni. Ed è proprio la lunghezza della latitanza, vissuta peraltro spesso proprio nei luoghi in cui ha esercitato il potere, che in qualche modo riporta quello di Messina Denaro agli arresti di Totò Riina, avvenuto nel gennaio 1993 a Palermo dopo 25 anni nei quali si erano perse le sue tracce, e Bernardo Provenzano, catturato nell’aprile 2006 a Corleone dopo ben 43 anni da ricercato come latitante di massima pericolosità. I latitanti inseriti oggi nel “Programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno sono quattro, come si legge sul sito del Viminale nell’elenco stilato dal GIIRL. il Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti più pericolosi della Direzione centrale della Polizia Criminale: si tratta di Attilio Cubeddu, Giovanni Motisi, Renato Cinquegranella e Pasquale Bonavota. Per ognuno il Viminale mette a disposizione foto segnaletiche e specifiche schede di approfondimento, nelle quali si specifica anche che per i primi tre sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali, dal momento che non è detto che si nascondano, come Messina Denaro, in Italia. Nella lista, infatti, sino agli arresti del 2021 figuravano anche Francesco Pelle, catturato in Portogallo, Rocco Morabito, in Brasile, e Raffaele Imperiale, a Dubai, mentre sempre nel 2021 (ma in Sardegna) era stato arrestato anche un altro latitante, Graziano Mesina, il più celebre esponente del banditismo sardo, tornato latitante nel 2020.
Tra le quattro primule rosse la latitanza attualmente più lunga è quella di Attilio Cubeddu (anonima sequestri), nato ad Arzana in provincia di Nuoro il 2 marzo 1947 e attualmente latitante dal 1997, ovvero da 26 anni quando – si legge – “non fece rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (NU), ove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime”. Al 1998 risale invece la latitanza di Giovanni Motisi, nato a Palermo l’1 gennaio 1959, ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso e dal 2002 per strage. Motisi deve scontare la pena dell’ergastolo e anche nel suo caso sono state diramate le ricerche in campo internazionale. Renato Cinquegranella (camorra), nato a Napoli il 15 maggio 1949, è ricercato invece dal’ottobre del 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione. Il quarto superlatitante in elenco è anche il più giovane, Pasquale Bonavota, nato a Vibo Valentia il 10 gennaio 1974, ricercato e latitante dal 28 novembre 2018 per associazione di tipo mafioso (‘ndrangheta) e omicidio aggravato in concorso.