Delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi avvenuto nel 2007 continua a generare tensioni e preoccupazione nel dibattito pubblico. Anche in tv, programmi su programmi raccontano e ripercorrono il caso. A Ore 14 di Milo Infante, si è parlato, tra le altre cose, di una presunta novità. Si tratterebbe di una traccia da definire sull’etichetta del brick di tè freddo. Quale sia l'entità non si sa ancora, puntualizza Milo Infante. In studio, tra gli ospiti, anche l’esperta criminologa Roberta Bruzzone, che è intervenuta prontamente anche sui social sull’argomento. La sua analisi, precisa e senza giri di parole, ha attirato molta attenzione. “Emerge la necessità di fare altri accertamenti, non previsti nel quesito dell’attuale incidente probatorio. La difesa di Andrea Sempio ha annunciato che continuerà ad opporsi - alle analisi delle impronte, ndr - (comprensibilmente secondo me)”, afferma Bruzzone sotto il video che riporta un estratto del programma. Nella clip nello specifico l’esperta argomenta la sua posizione: "Non c'é il verbale di sequestro". Per poi aggiungere: "A garanzia di tutti, esistono delle procedure. La procedura penale è fondamentale, bisogna osservarla. Quindi se non c'è il verbale di sequestro è un problema legato anche alla conservazione e a una serie di passaggi che sono avvenuti a carico di questi reperti". In questo senso e in questo caso la scelta della difesa di Andrea Sempio - indagato - di opporsi, potrebbe essere, a detta di Bruzzone “legittima”.

Come ricorda un servizio condiviso all’interno della trasmissione ci sarebbero anche altri reperti da analizzare. “Occhi puntati sui resti della colazione di Chiara Poggi” tra cui lo yogurt, una scatola di cereali, un cucchiaino, il té freddo con cannuccia, un involucro di biscotti, un piattino di plastica. Tutti campionati per la raccolta di dna da qui potrebbero emergere saliva o altre sostanze utili all’indagine. Tuttavia, per ora, come riporta Il Fatto Quotidiano, sembrerebbe che sulla "trentina di fogli di acetato contenenti impronte e analizzati finora nei due round, non sono state rilevate, attraverso il cosiddetto ‘Obti test’, tracce di sangue". Dunque, non ci resta che attendere ulteriori sviluppi su questa traccia sull'etichetta del brick di té e anche sulla discussa questione della "papillare 10" trovata nella porta d'ingresso.