Le indagini sulla morte di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata cadavere nel gennaio successivo, continuano senza sosta. Intanto è arrivato un nuovo sviluppo: il Tribunale di Trieste ha rinviato a giudizio il marito della vittima, Sebastiano Visintin, accusato di diffamazione nei confronti dei vicini di casa, Gabriella Micheli e Salvatore Nasti. La querela è nata da alcune dichiarazioni rilasciate da Visintin durante alcune trasmissioni televisive nell'ottobre del 2023. Secondo il marito della donna scomparsa, i due vicini si sarebbero introdotti nella sua abitazione, avrebbero forse sottratto le chiavi della casa e avrebbero avuto informazioni riguardo alla vicenda della moglie. "Il giudice ha ritenuto che vi sia una ragionevole previsione di condanna", ha dichiarato l’avvocato della coppia, Francesco Mazza. La prima udienza è fissata per il 9 maggio prossimo.


Secondo quanto emerso, Micheli e Nasti sarebbero stati i primi a entrare in casa dei Visintin il giorno della scomparsa di Liliana, e i primi anche a controllare il registro chiamate dei telefoni della donna. Tra le chiamate perse, figuravano quelle dell’amante Claudio Sterpin e del fratello Sergio. Tuttavia, stando a quanto raccontato dai due vicini, Sebastiano Visintin non avrebbe voluto richiamare quei numeri. Non è il solo procedimento che coinvolge la vicina Gabriella Micheli: in un altro caso, la youtuber Katia Motta è stata condannata per aver diffuso false informazioni sulla donna. La Motta, in un'intervista, aveva infatti sostenuto che la Micheli fosse l'amante di Visintin e che stesse cercando di depistare le indagini per motivi di risentimento. La condanna per la youtuber è arrivata con una multa di mille euro, un risarcimento di seimila euro a favore di Micheli e mille euro a favore di Nasti, oltre al pagamento delle spese legali.

