E Sergio avverte: “Se serve, farò come Ilaria Cucchi”
“Quello di mia sorella è un omicidio. Punto”.
A pronunciare queste parole è Sergio Resinovich, fratello di Liliana, la donna scomparsa da Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta tre settimane dopo, in un boschetto. A parlare con lui è il settimanale Giallo, diretto da Albina Perri, che torna a raccontare uno dei casi più oscuri e discussi degli ultimi anni. E proprio ora che l’inchiesta si muove su binari decisivi, qualcuno fa circolare una lettera decisamente particolare. Un’e-mail, per la precisione. Un testo che Liliana avrebbe inviato al suo amante Claudio Sterpin, e che sembra scritto da chi si prepara a sparire.
“Se le stanno inventando tutte per far credere che sia stato un suicidio. Anche questa volta, con la lettera fatta girare proprio nel giorno dell'incidente probatorio di Claudio. Non hanno altro a cui arrampicarsi”, denuncia Sergio. La lettera, o meglio la poesia inviata da Liliana via mail, è stata diffusa pochi giorni fa. Un messaggio struggente, fatto di ricordi e assenze, come un addio annunciato: "Quando non mi vedrai, e quando non ci sarò più, tu cercami… Chiudi gli occhi e cercami fra i tuoi ricordi... ad un’autostrada deserta, ad un giallo campo di girasoli...”.

Una poesia attribuita online allo scrittore Francesco Versace, ma mai confermata ufficialmente. Per gli uni, quei versi provano la consapevolezza di Liliana di voler dire addio. Per altri, come Sterpin, è il contrario: “Lei temeva che potesse succedere qualcosa, sapeva di essere in pericolo”. Una relazione, quella tra Liliana e Claudio, mai chiusa, ma ingombrante. Tanto che adesso gli inquirenti potrebbero decidere di analizzare a fondo il computer di Sterpin, per cercare eventuali altri messaggi dimenticati o nascosti. Intanto, sul versante investigativo, è in corso l’incidente probatorio su diversi oggetti sequestrati a Sebastiano Visintin, il marito di Liliana: vestiti, coltelli, un braccialetto spezzato.
Proprio quest’ultimo, portato da Sebastiano al cognato, è ritenuto uno dei reperti chiave. Ma la richiesta della difesa del marito di una nuova perizia medico-legale, stavolta come incidente probatorio, è stata respinta dal gip. Sergio Resinovich non intende mollare. “Finora non ho pubblicato le foto di mia sorella per rispetto, ma sono sempre pronto a fare come Ilaria Cucchi, se dovesse servire”. Una dichiarazione che non è solo dolore, ma anche guerra aperta. Contro chi, secondo lui, continua a insistere sulla pista del suicidio. Ma per Sergio c’è solo una verità possibile: “È un omicidio. Punto”.

