Le persone vicine a Chiara Petrolini, come il suo ex datore di lavoro, continuano a parlare della ragazza che conoscevano, prima della terribile scoperta dei due neonati sepolti nel giardino di casa a Traversetolo. L’uomo ha raccontato di sentirsi in colpa, per non essere riuscito a cogliere il disagio della giovane. Chiara, accusata di omicidio volontario e soppressione di cadavere, lavorava per lui come baby sitter. Poi, improvvisamente, la vita di tutti è stata stravolta: “Sono rimasto sconvolto, tremavo”. Nemmeno lui, racconta, si era accorto della gravidanza di Chiara. Non solo, non aveva notato nemmeno atteggiamenti diversi: “Un po’ come Dr. Jekyll e Mr. Hyde”.
E conclude: “A questo punto non sai mai chi hai di fronte. Se andrà in carcere peggiorerà”. A parlare anche la vicina di casa di Chiara Petrolini. Suo figlio è nato lo scorso anno, e l’idea che abbia giocato poco distante da dove erano nascosti i corpi dei due neonati l’ha sconvolta. Ha poi chiarito la questione della siepe, dichiarando che non ci fosse alcuna tensione tra lei e la famiglia di Chiara: “Non c’è stato nessun battibecco, nessuna discussione”.