“Camminavo sulle uova. Bastava spostare una cosa che poteva esserci una sua esplosione d'ira”. Non è un racconto su TikTok, ma la deposizione di Manuela Bianchi davanti al Gip. “Ho amato mio marito alla follia, ma aveva un carattere che oggi chiamerebbero da disturbo narcisista. Non mi ha mai messo in punizione, ma me le dava in un altro modo le punizioni, cioè facendomi passare delle giornate d'inferno”. È la nuora di Pierina Paganelli, l’infermiera in pensione trovata uccisa in un garage di Rimini il 3 ottobre 2023. Una storia di condominio, amori sbagliati e silenzi lunghi un anno e mezzo. Fino ad ora. Per mesi Manuela ha difeso Louis Dassilva, 35 anni, suo ex amante, in carcere da luglio 2024 con l’accusa di omicidio. Poi qualcosa si è spezzato, come raccontato sul settimanale Giallo. E Manuela ha cominciato a parlare. Non lo accusa apertamente, ma lo piazza lì, sulla scena del crimine: “Era nei garage la mattina del 4 ottobre. Fu lui a dirmi del corpo. Poi mi disse cosa fare”. Basta questa frase per ribaltare tutto. Perché Louis, fin dall’inizio, ha detto di non essersi mai mosso da casa.


La difesa di Dassilva parla di accuse infondate. Ma per il giudice Vinicio Cantarini, Manuela è credibile. Nonostante tutto: l’amante, il doppio gioco, le bugie. Anzi. Il giudice la descrive come una donna annientata, “sottomessa”, tanto che la figlia la chiamava “la sottona”. Una che, a forza di subire, ha finito per perdere la voce. E ora sta provando a riprendersela. Il video che sembrava inchiodare Louis – un uomo che si allontana dalla scena – è andato in frantumi: l’altezza del soggetto ripreso non corrisponde. Troppo basso. E così l’unica prova “forte” evapora, lasciando in piedi solo le parole di Manuela. Parole che però il giudice accoglie, e difende. Dice che non si può bollare una donna come “falsa” solo perché ha tradito. Che l’adulterio non è un indizio di menzogna, ma il riflesso di una vita sbilenca. Manuela e suo fratello Loris (che nel frattempo si è sposato) non sono coinvolti, almeno secondo la Procura. Quindi resta Louis. Ma con una prova in meno e una testimonianza in bilico. E un caso che oggi sembra meno risolto di ieri.

