“Sono innocente”, ripete sempre più piano Louis Dassilva, 35 anni, da mesi dietro le sbarre con l’accusa di aver ucciso Pierina Paganelli, pensionata di 78 anni, sua vicina di casa. Pierina è stata trovata morta il 3 ottobre 2023 nei garage condominiali di via del Ciclamino, a Rimini. Louis è in carcere dal 16 luglio 2024. Fra un mese, la Procura dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio per omicidio volontario pluriaggravato. Oppure no. La sua ombra, secondo gli inquirenti, è quella immortalata dalla famigerata Cam3, l’occhio elettronico che ha ripreso un uomo subito dopo il delitto. Ma quando si è trattato di analizzare il colore della pelle, le speranze degli investigatori si sono scontrate con i limiti tecnici: non si può stabilire con certezza se quella sagoma fosse bianca o nera. E la statura? Neanche quella corrisponde esattamente a quella di Louis. Difficile, con elementi così, costruire un’accusa blindata. Nel frattempo, Dassilva è tornato allo sciopero della fame, lo stesso che lo aveva già mandato in ospedale settimane fa. Dice di essere vittima di un errore giudiziario. La sua difesa ci crede e rilancia: chiede un nuovo incidente probatorio sulla telecamera nei garage, quella che ha registrato le urla della vittima. Secondo gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, analizzare suoni e rumori prima e dopo il delitto potrebbe cambiare tutto. Lì, dicono, potrebbe esserci la prova che Louis non c’entra. O almeno, che non era solo.


Già, perché quella scena del crimine pare quasi costruita. Pierina era stesa schiena a terra, le gambe dritte, i capelli pettinati all’indietro. Ma lei li portava cotonati. E poi la borsa: al momento dell’aggressione erano volati fuori degli oggetti, che però sono stati ritrovati al loro posto. Chi li ha rimessi dentro? Per gli investigatori, qualcuno ha manomesso la scena. Magari un complice. Il vero cortocircuito però è Manuela Bianchi. Nuora della vittima, all’epoca amante di Dassilva. Prima lo ha difeso, poi lo ha “tradito”. Ha dichiarato che la mattina dopo il delitto l’ha incontrato nei garage. Sarebbe stato lui ad avvisarla del cadavere e a dirle come comportarsi. In pratica, l’ha messo sulla scena. Ed è per questo che oggi è indagata per favoreggiamento. Una perizia ha stabilito che la voce maschile che dice “calma” e poi “ragazza” la sera del delitto è compatibile con quella di Louis. E quella femminile che dice “buona”? Sarebbe la voce di Manuela. “Credo di essermi sfogata troppo con Louis”, ha detto lei agli inquirenti, “e magari lo sfogo gli ha fatto alimentare odio nei confronti della mia famiglia”. Il movente, per la Procura, è lì: la paura che Pierina raccontasse tutto. Che la relazione clandestina con Manuela venisse fuori. E che Valeria, moglie di Louis, lo cacciasse di casa. Troppo rischioso. Perdere tutto, anche il tenore di vita garantito da Valeria, non era un’opzione. Intanto, in attesa che i giudici decidano se mandarlo a processo, Louis sprofonda nel silenzio. Ripete solo una cosa: “Sono innocente”. Mentre Valeria Bartolucci : "L'appartenenza raziale è uno svantaggio. Percepisco che in questa vicenda c'entri anche l'appartenenza raziale. Il non essere bianco ha il suo peso. Percepisco un pregiudizio di fondo per le origini di Louis. Questo sospetto mi ha sfiorato più di una volta". Sarà vero?

