Nel contesto di un'indagine complessa e dalle molteplici sfaccettature, come si sta rivelando quella relativa al delitto di Pierina Paganelli, i movimenti di Loris Bianchi, fratello di Manuela, appaiono sotto una nuova luce: quella di Tatiana Bellizzi, che ha firmato un servizio esclusivo andato ieri in onda su Rai1 nella trasmissione televisiva Estate in Diretta. Nelle interviste rilasciate, alla stessa Tatiana Bellizzi nel dicembre dello scorso anno, Loris Bianchi ha sempre sostenuto con fermezza di non essere mai sceso nei garage il 3 ottobre 2023, dichiarando di essere salito direttamente a casa della sorella attraverso il portone principale. Tuttavia, il video acquisito dalle telecamere di sorveglianza della farmacia limitrofa sembra descrivere una realtà diversa. Alle 17.43, dunque poche ore prima che Pierina Paganelli venisse barbaramente accoltellata a morte, Loris attraversa il portico di via del Ciclamino 31 a Rimini con passo deciso, scendendo la rampa che conduce ai garage. Non solo questa prima visita contraddirebbe le sue affermazioni, come sapientemente evidenziato nel servizio. Difatti, Loris viene immortalato nuovamente alle 17.55, questa volta in compagnia del padre Duilio e del cane di Manuela, Maya. Decisamente dettagli non di poco conto e che richiedono una riflessione approfondita. Perché Loris ha negato la sua presenza in quella zona? Perché non ammettere di essere sceso? Del resto, è stato immortalato in un momento antecedente a quello del delitto e niente ci sarebbe stato di male nel farlo. Almeno, apparentemente.
Una semplice svista, un inganno della memoria o la volontà di celare informazioni potenzialmente compromettenti? Certo, non ci si può appellare alla confusione di un’attività routinaria, che Loris poteva aver compiuto il giorno prima. Dato che, secondo quanto riferito, prima della sera dell’omicidio era da tempo che non tornava a casa della sorella Manuela. Torniamo ai frame. Osservando attentamente le immagini, Loris non si dirige verso il garage dell'anziana Pierina, bensì verso il vano scala che dà accesso all'abitazione di Manuela, dove Pierina sarebbe stata uccisa poche ore dopo. Questo particolare solleva un quesito cruciale: cosa ha spinto Loris a passare per il garage due volte, la seconda in compagnia del padre? La sequenza delle azioni potrebbe suggerire una necessità di controllare qualcosa in quell'area o l’intenzione di esplorare un percorso alternativo per entrare nella casa di Manuela? Può davvero essere andata così? E in caso di risposta affermativa, perché? E perché coinvolgere il padre Duilio nella seconda discesa?
La precisione con cui Loris si muove verso sinistra, verso il vano scala, potrebbe non essere casuale e sollevare diverse questioni. Perché affermare di non essere mai sceso nel garage? Per evitare di finire in situazioni scomode? Del resto lui, insieme alla sorella e ai coniugi Dassilva, sono finiti sin dal primo momento al centro dei sospetti. Equilibri delicati e trame degne di un giallo. Un giallo che proverà a dipanarsi il 9 di settembre di fronte al Tribunale della Libertà. Quando si celebrerà l’udienza per decidere sulla scarcerazione dell’unico indagato, Louis Dassilva. Marito di Valeria Bartolucci, ex amante di Manuela Bianchi e dirimpettaio della povera Pierina. In questo contesto, l'indagine si arricchisce di sfumature complesse. Sfumature che però andranno delineandosi con i risultati che usciranno dai laboratori di Tor Vergata. Dove, attualmente, si sta cercando di verificare se il profilo genetico isolato sul cadavere di Pierina e sui reperti, come la custodia degli occhiali, il tablet e la borsa della 78enne sia perfettamente sovrapponibile a Louis Dassilva. In caso contrario, ogni pista resta aperta. Con “ogni pista”, chiaramente, intendo quelle che riportano al terzo piano di via del Ciclamino. Alla scienza l’ardua sentenza.