Continua il terrorismo psicologico di Repubblica. Non soddisfatto del presunto “pericolo fascista” che, secondo il quotidiano starebbe caratterizzando l’Italia guidata dal governo Meloni, il giornale progressista ha allargato gli orizzonti analizzando, in maniera alquanto bislacca e ideologica, le elezioni parlamentari francesi e le più recenti elezioni regionali tedesche. In entrambi i casi, un lettore sporadico che dovesse imbattersi in uno degli articoli scritti da Rep relativi a Francia e Germania potrebbe seriamente preoccuparsi per l’imminente ascesa dell’“ombra nera”. Un concetto, quello di “ombra nera”, più volte evocato dalla stampa di sinistra, valido per ogni stagione politica nonché perfetto contenitore per racchiudere le immaginarie paure ideologiche di un intero mondo intellettuale. Ma non è finita qui, perché il citato giornale, nelle sue prese di posizione, è solito rincarare la dose proponendo analisi catastrofiche puntualmente smentite dalla realtà. L’esempio più recente? La prima pagina di martedì 3 agosto.
“Pronti a uscire dall’Ue”, è il titolo che campeggia in mezzo ad una pagina per lo più dedicata all’esito delle elezioni regionali in Germania. La frase è la sintesi di un’intervista realizzata a Alice Weidel, leader di Afd, il nuovo spauracchio nero del continente. La signora, ancora in clima da campagna elettorale, ha spiegato di non essere né radicale né estremista. Ha inoltre spiegato la Dexit, una Brexit in salsa teutonica, resta un’opzione (in realtà più propaganda politica che altro, dati gli interessi economici in ballo). “La Germania, per sopravvivere, non ha bisogno della Ue. La Ue, al contrario, ha bisogno della Germania”, è il fulcro del ragionamento di Weidel. Un ragionamento che a dire il vero ricorda molto le prime illusioni della Lega di Umberto Bossi, quando la Padania non aveva bisogno dell’Italia...
Insomma, niente di nuovo sotto al sole nell’intervista della signora Weidel. Eppure, sono bastate un paio di frasi di circostanza, condite da un po’ di sana propaganda politica, per spingere uno dei più importanti quotidiani italiani a parlare di shock, rischio ingovernabilità in Germania, possibile uscita di Berlino dall’Unione europea, gravi contraccolpi economici per l’Italia. Un disastro, in sostanza, affiancato alla pericolosità dei “neonazisti” di Afd, stigmatizzati ancor di più dei “fascisti francesi” dell’ex Front National di Marine Le Pen. Il lettore si metta tuttavia l’animo in pace: non accadranno cataclismi in Germania (Afd non ha, ad oggi, i numeri per ripetere l'exploit locale su scala nazionale), come non si sono scatenati terremoti sociali nell’Italia meloniana o nella Francia “preda” di Le Pen. Questo sottile terrorismo psicologico a mezzo stampa non è utile alla causa, non consente di comprendere fenomeni politici che meriterebbero analisi ben più obiettive e, peggio ancora, è ormai fine a se stesso. Non è un caso che siano sempre meno i cittadini disposti a informarsi acquistando un quotidiano.