L’estate sta finendo, ma per alcuni il freddo, grigio e deprimente autunno potrebbe già essere arrivato da un pezzo. Chi non ha potuto godersi appieno il mese di agosto sono stati sicuramente i grandi produttori di automobili, che hanno avuto a che fare con dei risultati sul mercato a dir poco deludenti. A quanto pare, è finito l’effetto degli incentivi, che a inizio stagione aveva spinto le vendite di quattro ruote (+15% a giugno e +4,7% a luglio). Nello scorso mese, infatti, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, “sono state immatricolate 69.121 auto in Italia”, questo si traduce in un calo pari al 13,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Anche per Benedetta Vitetta, giornalista di Libero, si tratta di una “brutta frenata”, ma sottolinea anche che “il risultato dei primi otto mesi di quest’anno per ora resta comunque positivo, a quota 1.080.447 (+3,8% sul 2023), ma se si paragona con i dati del 2019 (pre Covid) si registra una diminuzione del 18,5 per cento”. Insomma, dopo la pandemia il settore dell’automotive italiano, ma non solo, sembra non essere riuscito a riprendersi. Ma c’è chi ha fatto particolarmente male in questo ultimo mese, chiedere a John Elkann e Carlos Tavares…
I due ricoprono rispettivamente il ruolo di presidente e amministratore delegato di Stellantis, il colosso automobilistico nato nel 2021 dall’unione di Fca (Fiat) e Psa (Peugeot), che è risultato tra i peggiori produttori (per vendite in Italia) nel mese di agosto; tant’è che, si legge sul Corriere, “ha fatto peggio del mercato: 17.132 registrazioni, in discesa del 32,4% rispetto alle 25.351 unità di agosto 2023. Nei primi otto mesi del 2024 il gruppo ha visto le sue immatricolazioni in calo del 2,1% rispetto alle 343.236 dello stesso periodo del 2023 con una market share diminuita al 31%”. Addirittura, riporta ora Libero, “le vendite del marchio Fiat sono state superate da Toyota con Lexus, Volkswagen e Dacia”. Risultati simili, per quanto riguarda l’intero gruppo industriale, si sono registrati anche in Francia. Per Ferdinando Uliano, segretario Fim Cisl, “è molto probabile che la produzione complessiva di veicoli Stellantis possa assestarsi a fine anno al di sotto di 500mila” (fonte Corriere della Sera). Ma a deludere sono anche i veicoli elettrici: “2.410 vetture full electric immatricolate ad agosto (-40,6% rispetto ad agosto 2023), con una quota di mercato pari al 3,5%”. A questo proposito, rivela Vitetta, “resta ancora inutilizzato il 67,9% dello stanziamento per gli incentivi di auto con emissioni di Co2 da 21 a 60 grammi al km e soprattutto il 32,3% dello stanziamento per le vetture a combustione interna […] con emissioni di Co2 da 61 a 135 grammi al km”. Comunque sia, le cause di questa dolorosa débâcle dell’automotive tricolore, per Gian Primo Quagliano (presidente di Promotor) dipenderebbero dal “mercato dell’auto nazionale penalizzato dai forti aumenti dei prezzi delle auto e da una transizione energetica che si rivela sempre più difficile. È evidente che occorre rivedere la politica per l’auto anche a livello Ue”. Insomma, tanto per rendere chiara la situazione, “senza incentivi, si torna alla dura realtà. Per cambiare – scrive la giornalista di Libero – la prima cosa da far subito sarebbe rendere disponibili immediatamente i fondi residui degli incentivi 2024”.