Ma tutti i vecchi i vecchi impegni presi da Stellantis, e soprattutto dal suo presidente John Elkann e l’amministratore delegato Carlos Tavares, erano solamente delle false promesse? Tornando indietro ad appena poche settimane fa, infatti, i dirigenti del colosso automobilistico italofrancese giuravano amore all’Italia, sottolineando (come avevano fatto più volte in precedenza tra l’altro) la sua centralità nei progetti futuri dell’azienda, e soprattutto la volontà di tornare a produrre ben un milione di vetture in un solo anno negli stabilimenti nostrani. Una volontà, quest’ultima, nata dalle forti pressioni del Governo Meloni, con cui Stellantis sembra non aver mai avuto grandi rapporti. Ma dopo tutte queste parole, ecco che le promesse del nipote dell’avvocato Gianni Agnelli e del Ceo di origine portoghese cominciano a svelarsi nella loro vera natura: delle probabili bugie. Infatti, basta solamente prendere in esame i dati riportati da Fim Cisl per rendersi conto di come “da gennaio a giugno – si legge su Libero – la produzione si è fermata a 303.510 veicoli, il 25,2% in meno rispetto al primo semestre dello scorso anno”. Insomma, sottolinea il giornalista Attilio Barbieri, “la produzione negli stabilimenti italiani di Stellantis è in forte calo nel primo semestre del 2024, dopo tre anni di crescita”. Ma ciò che fa più preoccupare non sono tanto i numeri, già comunque deprimenti, quanto “la geografia produttiva dell’ex impero Agnelli”…
Questa, nella descrizione di Barbieri, appare “a dir poco preoccupante. È in rosso il bilancio di tutti gli stabilimenti tranne Pomigliano e Atessa, dove comunque rallenta la crescita”. In breve, riporta sempre Libero, “a Torino il calo raggiunge il 63%, a Cassino è del 38,7%. Ma è Melfi a destare maggiore preoccupazione. L’ex fiore all’occhiello della Fiat targata Sergio Marchionne – scrive il giornalista – ha registrato nel semestre un calo produttivo del 57,6% fermandosi ad appena 47mila vetture, ben 63.800 n meno rispetto al primo semestre 2023”. Sembra chiaro, dunque, che il sogno del milione dovrà ancora attendere (e parecchio anche) prima di esaudirsi; anche perché attualmente, riporta la Fim, “si prospetta una produzione a fine anno poco sopra i 50mila veicoli”. Inevitabile la risposta del ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, che ha spesso battagliato con Stellantis negli ultimi mesi; il quale ha detto che “‘qualora la produzione non dovesse aumentare, gli incentivi saranno diretti diversamente’ – riporta ancora Libero – così da ‘sostenere gli investimenti produttivi della filiera dell’automotive del nostro Paese’”. Immediate, però, sono state anche le scusanti di Elkann e Tavares attraverso una nota ufficiale in cui si evidenzia come l’azienda abbia ancora “l’ambizione condivisa con il governo di raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030 ma c’è la necessità di superare le incertezze dell’elettrificazione e di una maggiore stabilità della domanda”.