Arrivata una svolta nelle indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa nella notte del 3 ottobre 2023 con ben 29 coltellate a pochi passi dall'ingresso della sua casa in via del Ciclamino a Rimini. Sono stati individuati due Dna femminili sul corpo della vittima. A mancare il codice genetico di Louis Dassilva, al momento l’unico indagato per il delitto e che da mesi si trova in carcere. Il movente? La paura di dover mettere fine alla sua relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, nuora di Pierina. Eppure, il Dna trovato appartiene a due donne, di cui al momento non si conosce l’identità. Le tracce sono state rinvenute sulla gonna e sulla maglia vicina, ma in quantità troppo esigue per essere comparate. Riario Fabbri, uno dei difensori di Dassilva: "Il profilo maschio 3, rinvenuto nella prima fase di questo incidente probatorio non ha subito sostanziali miglioramenti con i nuovi esami e pertanto non è comparabile. Sono emersi due nuovi differenti profili, femminili, con i nuovi esami. Dassilva non è collocabile sulla scena del delitto. Questa ultima affermazione è certa".
E cosa significa? Se l'assenza del Dna sulla scena del crimine del principale sospettato venisse confermata, l’impianto accusatorio nei suoi confronti potrebbe iniziare a vacillare, anche se gli indizi che portano a lui sono diversi. Questa la tesi della Procura: "La relazione è stata ricostruita nelle indagini, anche grazie a plurime intercettazioni (comprese quelle telematiche), sia per la fase antecedente l'omicidio che per quella successiva". Un movente che punta dritto alla relazione di Dassilva, che tradiva sua moglie Valeria Bartolucci. La prova regina contro Dassilva è un filmato ripreso dalle telecamere della farmacia vicino l’appartamento di Pierina: “La videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le ore 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto (ripreso di spalle), mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Pur nella scarsa qualità dell'immagine, la persona raffigurata risultava di carnagione scura. Dagli accertamenti emergeva che l'unico abitante di colore nel condominio 31 (come in quelli limitrofi) era l'indagato. Tale circostanza era di particolare interesse, poiché Dassilva, sia nelle dichiarazioni rese al pm (quale persona informata sui fatti prima e quale indagato poi), così come nelle plurime interviste rilasciate nelle varie trasmissioni televisive, ha sempre asserito di essere rimasto a casa dalle ore 20 del 3 ottobre sino alle 8 del mattino successivo". Cosa accadrà ora?