Dopo diciotto anni di silenzio, un nuovo testimone ha riaperto il caso dell'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal settimanale «Giallo», il supertestimone avrebbe fatto il nome di Stefania Cappa, una delle due gemelle cugine di Chiara. La ragazza, all'epoca dei fatti, aveva sempre sostenuto di essere stata a casa quella mattina, ma il testimone l'avrebbe vista nei pressi della scena del crimine. Questa testimonianza rievoca una situazione già emersa nel 2007, quando un altro testimone aveva indicato Stefania, salvo poi ritrattare la sua dichiarazione. Ora, la procura di Pavia ha deciso di riaprire l'inchiesta e risentire Stefania, la sorella e i membri della sua famiglia in un nuovo giro di interrogatori. Intanto, le indagini si estendono anche su altri fronti. Il genetista Carlo Previderè ha confermato che il Dna trovato su alcuni reperti legati al caso di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, è sicuramente da contatto e non da trasferimento.


Questo significa che la presenza del suo Dna potrebbe essere collegata a un contatto diretto, e non a un semplice trasferimento da un altro luogo. Sempio si difende dicendo di aver frequentato la casa di Chiara Poggi in passato, ma non nelle due settimane precedenti l'omicidio. Nonostante le sue dichiarazioni, gli inquirenti hanno richiesto di esaminare nuovamente tutti i reperti raccolti nel 2007, sia in casa Poggi che sul corpo della vittima. Nel frattempo, il caso si arricchisce di nuovi dettagli. La figura delle gemelle Cappa era già emersa negli anni successivi all'omicidio, soprattutto per un episodio che aveva sollevato delle polemiche. Le due ragazze, dopo la morte di Chiara, avevano lasciato un mazzo di fiori e una foto davanti alla casa della cugina, ma la foto si rivelò un fotomontaggio, scatenando aspre critiche. Ora, con il ritorno delle indagini e le nuove testimonianze, si fa più concreta la possibilità che il caso, dopo quasi due decenni, possa finalmente trovare una soluzione.

