Il 9 aprile prossimo si terrà un'importante udienza per il maxi incidente probatorio relativo al caso di Chiara Poggi, la giovane 26enne uccisa nel 2007 nella sua casa a Garlasco . La giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha infatti deciso di proseguire con l'accertamento del Dna di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio, accogliendo la richiesta dei pubblici ministeri. Sempio, amico del fratello di Chiara, era già stato indagato nel 2017 e successivamente iscritto nel registro degli indagati nel marzo 2025, quando la Procura di Pavia ha deciso di riaprire il caso sfruttando nuove tecniche investigative, in particolare l'analisi del Dna. A 18 anni dal delitto, le indagini si concentrano su un'analisi genetica approfondita, che coinvolgerà numerosi reperti, tra cui frammenti di un tappetino del bagno, tamponi, oggetti vari come confezioni di tè e biscotti, e anche le impronte trovate nella casa della vittima. Questi esami saranno eseguiti dal genetista forense Emiliano Giardina, già noto per aver lavorato al caso di Yara Gambirasio. La difesa di Sempio, rappresentata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, avrà la possibilità di nominare un proprio consulente, tra cui l'ex comandante del RIS, Luciano Garofano. Anche le parti civili, ossia i genitori e il fratello di Chiara, con gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna, potranno nominare il consulente Marzio Capra.


La Procura di Pavia ha accusato Sempio di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi, l'ex fidanzato di Chiara, che nel 2015 è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il delitto, ma si è sempre dichiarato innocente. L'esame del Dna su Sempio, che aveva inizialmente rifiutato di sottoporsi agli accertamenti, è stato disposto dal gip di Pavia in modo coattivo. Recentemente, Sempio si è presentato volontariamente presso la scientifica dei carabinieri di Milano per effettuare il tampone salivare. A questo punto, le nuove indagini potrebbero finalmente fare luce su una vicenda che ha sconvolto l'intera comunità di Garlasco e l'Italia intera. In attesa di nuovi sviluppi, i genitori di Chiara, Rita e Giuseppe, continuano a ricordare la loro figlia, che il 31 marzo avrebbe compiuto 44 anni. Nonostante il dolore immenso, continuano a sperare che la verità emerga e che, dopo anni di lotte, possa finalmente arrivare giustizia per Chiara. La madre: “Per me lei resterà sempre la ragazza che era, non riesco a immaginarla cresciuta e adulta, non riesco a pensare che magari oggi avrebbe dei figli. Lei era ed è la Chiara che avete conosciuto tutti dalle fotografie”. Il padre di Chiara: “Non ha idea di quante volte mi sono chiesto: chissà come sarebbe oggi, che cosa farebbe... Ma non sono mai riuscito a immaginare una risposta. Purtroppo non l’ho mai sognata. Mia moglie ogni tanto sì, ma nei miei sogni non ha mai messo piede. Sarei felice di vederla e parlarle”.

