Sara Campanella, studentessa universitaria di quasi 22 anni, è morta lunedì al pronto soccorso del Policlinico di Messina, dove era stata trasportata in condizioni disperate dopo essere stata soccorsa in strada dai sanitari del 118. Questa mattina le forze dell'ordine hanno fermato un giovane sospettato dell'omicidio. Il ragazzo, secondo le prime informazioni, frequentava lo stesso corso di laurea della vittima. E una frase, pubblicata da Sara su Facebook, che potrebbe aiutare a spiegare il contesto in cui si è consumata questa tragedia: “Mi amo troppo per stare con chiunque”. Sara è stata aggredita alla periferia sud della città, nei pressi dell'ingresso laterale dello stadio. I testimoni raccontano di una lite accesa tra la giovane e un coetaneo, poi la tragedia: un solo fendente alla gola che non le ha lasciato scampo. Il killer si è dato alla fuga immediatamente. Alcuni testimoni riferiscono che un passante ha tentato di inseguirlo, ma il giovane, salito a bordo di un'auto, è riuscito a scappare. Prima di perdere conoscenza, Sara ha fatto pochi passi, poi è crollata al suolo. Il massiccio intervento dei sanitari e il trasporto immediato in ospedale non sono serviti: il troppo sangue perso le ha causato un arresto cardiaco fatale poco dopo l'arrivo in pronto soccorso.
I carabinieri del comando provinciale di Messina sono al lavoro per ricostruire l'accaduto. Sono stati ascoltati numerosi testimoni, oltre agli amici e ai familiari della vittima, originaria di Misilmeri (Palermo), che da tre anni viveva a Messina per studiare Tecniche di laboratorio biomedico. Dalle prime ricostruzioni emerge la possibilità di una relazione terminata di recente tra Sara e il presunto aggressore. Le forze dell'ordine hanno organizzato una massiccia caccia all'uomo, con centinaia di carabinieri impegnati nelle ricerche e numerosi posti di blocco disseminati in tutta la città. Secondo le indagini preliminari, il sospettato avrebbe atteso la giovane nei pressi del Policlinico per poi seguirla in auto. Una volta sceso dalla vettura, avrebbe raggiunto Sara e l'avrebbe affrontata prima di estrarre il coltello. Il sindaco Federico Basile ha espresso il suo cordoglio: “Sono senza parole. Oggi Messina è stata scossa da una tragedia immensa. La violenza di questo gesto ci lascia profondamente addolorati”. Anche la rettrice dell'Università di Messina, Giovanna Spatari, ha voluto ricordare Sara: “Era una studentessa brillante, piena di promesse, coinvolta nel suo percorso di formazione e benvoluta da tutti”. La drammatica vicenda riporta alla memoria un altro terribile femminicidio avvenuto esattamente cinque anni fa. Il 31 marzo 2020, Lorena Quaranta, studentessa di Medicina della stessa Università di Messina, fu uccisa dal fidanzato Antonio De Pace nella loro casa di Furci Siculo. Anche lei voleva lasciarlo. Le indagini proseguono per fare piena luce sull'omicidio di Sara Campanella e assicurare alla giustizia il responsabile di questo ennesimo atto di violenza.

