Sono passati 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, ma il caso continua a far parlare di sé, anche e soprattutto per motivi oscuri. Alcuni eventi tragici avvenuti a Garlasco, tra il 2010 e il 2016, hanno alimentato il sospetto che ci fosse un nesso tra i suicidi di alcuni abitanti e la morte della giovane. Si tratta di storie che sembrano intrecciarsi con uno dei casi più famosi della cronaca nera pavese, ma su cui regna ancora il mistero. Il primo suicidio che ha suscitato interrogativi risale al 2010, quando Giovanni Ferri, 88 anni, venne trovato morto in via Mulino, con segni evidenti di un suicidio, ma alcuni ritenevano che avesse visto qualcosa la mattina dell'omicidio di Chiara. Nonostante le voci, non ci sono mai state prove concrete che potessero collegare Ferri all’assassinio. Via Mulino si trova a soli due chilometri dalla casa dei Poggi, un dato che alimenta la suggestione di un legame tra i due eventi. Negli anni successivi, altri suicidi inquietanti si sono verificati a Garlasco. Nel 2016, un giovane si tolse la vita, ma prima di farlo pubblicò un post su Facebook con una canzone dei Club Dogo, La Verità, il cui testo recita: “La verità sta nelle cose che nessuno sa”, frase che sembrava voler alludere a un mistero nascosto. La canzone, uscita nel 2007, lo stesso anno del delitto, sembrava un messaggio criptico. L’avvocato di Alberto Stasi, Giada Bocellari, ha dichiarato che non ci sono prove che possano collegare i suicidi all'omicidio.


Non solo Ferri e il giovane del 2016. Nel corso degli anni, altri due ragazzi si sono suicidati, alimentando speculazioni sul fatto che potesse esserci un collegamento tra queste morti e l’assassinio di Chiara. Nel 2017, l’avvocata Bocellari fu oggetto di pedinamenti, circostanza che la portò a denunciare i fatti ai carabinieri. Durante quell’inchiesta venne a conoscenza di altri suicidi tra i giovani della zona, che tra di loro si conoscevano, ma come ammette lei stessa, non è possibile stabilire con certezza se ci fosse un nesso tra quelle morti e il delitto. Il dibattito su un possibile collegamento con il satanismo, che ha preso piede nel 2017, è stato, secondo Bocellari, un fenomeno di stampa alimentato dalla suggestione. “Non ho mai parlato di satanismo”, ha chiarito l’avvocata, che ammette di non sapere se questi suicidi siano effettivamente legati a Chiara Poggi o se siano semplicemente coincidenze tragiche. A distanza di anni, rimangono molte domande senza risposta e uno degli interrogativi principali è se il caso di Chiara Poggi abbia avuto delle ripercussioni così devastanti su Garlasco, con l'ombra di eventi inspiegabili che continuano a suscitare curiosità e paura tra gli abitanti.

