Sono battaglie che si fanno un giorno dopo l’altro. Per questo le fanno in pochi. Uno di questi è Ismaele La Vardera, ex Iena, leader di Controcorrente e consigliere regionale in Sicilia. La Regione ha avviato il procedimento di decadenza della concessione della spiaggia alla Mondello Immobiliare Italo Belga, società che dal 1906 gestiva buona parte dell’area. La storia è questa: La Vardera inizia a fare dei video per denunciare l’installazione di tornelli per l’accesso alla spiaggia. La battaglia, condivisa dai Radicali italiani e da Matteo Hallisey, riguardava le concessioni poco chiare e il rapporto compiacente della politica, locale e nazionale, con un sistema fatto di gilde e corporazioni (come quella dei balneari e quella dei tassisti).
Ma indagando e continuando a denunciare Hallisey e La Vardera hanno scoperto molto di più, al punto che l’ex Iena decide di presentare un esposto il 30 settembre alla Commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, che ha poi chiesto al governo Schifani di revocare la concessione demaniale dopo aver verificato le accuse di La Vardera e dei Radicali: la società Italo Belga aveva esternalizzato in via esclusiva alla G.M. Edil una buona parte delle attività relative alla gestione del bene in concessione, in violazione delle normative.
Il punto centrale dell'inchiesta riguarda proprio la G.M. Edil. Nell’organigramma dell’azienda compare come amministratore unico Rosario Genova (allo stato attuale incensurato), fratello di Bartolo Genova, già condannato per mafia e ritenuto a capo della famiglia di Resuttana. La ditta si occupava di attività centrali per la gestione dello stabilimento: manutenzione di lettini, ombrelloni, cabine, pulizia dell'arenile, smontaggio delle strutture. Tutto senza le autorizzazioni previste dalla legge e, soprattutto, senza alcuna certificazione antimafia.
Dal 2005, anno in cui la concessione è stata modificata e ampliata da circa 20.000 a 36.000 metri quadrati, non sarebbe mai stata richiesta alcuna certificazione antimafia da parte dell'assessorato Territorio e Ambiente. Ma già nel 1974 il quotidiano L'Ora denunciava i legami tra la gestione della spiaggia e la malavita palermitana.
Tutto questo, per mesi, è stato denunciato a livello nazionale soltanto da La Vardera e da Hallisey, finché anche Massimo Giletti ha scelto di occuparsene. L'inchiesta portata avanti da Lo Stato delle Cose sulla società ha funzionato. Dopo le denunce di La Vardera e i servizi televisivi, il prefetto di Palermo ha firmato un’interdittiva antimafia per la ditta di Rosario Genova, la società che curava i lavori per l’Italo Belga. Un domino che ha portato inevitabilmente alla decisione della Commissione Antimafia regionale e, infine, all'avvio del procedimento di revoca da parte della Regione.
La Italo Belga ha ora dieci giorni per presentare osservazioni e controdeduzioni, ma le violazioni sono documentate, e la certificazione della Commissione Antimafia è difficile da rifiutare. Ovviamente La Vardera è stato tra i primi a esultare: “Ho appeso con grande soddisfazione che la Regione ha avviato provvedimento di revoca alla Italo Belga a seguito di tutto quello che abbiamo fatto emergere in questi mesi. Una battaglia che oggi segna un risultato straordinario e che da il via ‘all’impresa’ che restituirà la spiaggia di Mondello ai siciliani dopo quasi 100 anni. Non posso che esprimere grande soddisfazione, sono stato preso per pazzo e per teatrante ma questa vittoria è quella dei siciliani onesti che non piegano la testa. Avevamo ragione”.
Anche Hallisey interviene con un video su Instagram: “Finalmente Mondello è libera. Finalmente è stata presa la decisione di revocare la concessione alla Italo Belga, che dal 1906 gestiva le spiagge di Mondello. Ce l’abbiamo fatta, dopo una lotta che è partita con i tornelli, con i recinti nelle spiagge e che è andata avanti quando abbiamo scoperto che a gestire quelle spiagge c’erano varie persone legate alla famiglia dei Genova. E questo è stato finalmente certificato anche dalla Commissione Antimafia e dalla Regione Sicilia. Non era una fantasia, non era una cosa che ci siamo inventati, era la realtà”.
Infine Carlo Calenda, che prova a intestarsi la battaglia: “L'iter di revoca della concessione alla Italo Belga della spiaggia di Mondello si è messa in moto. La battaglia condotta da Azione ha avuto il merito di accendere i fari su una situazione incresciosa per tutti i cittadini siciliani. Meglio tardi, anzi tardissimo, che mai”. Tutto bello, ma la vera spinta che ha portato a questo risultato è di chi ha fatto “la iena” contro il potere locale. Chi si è mosso come Ismaele La Vardera e Matteo Hallisey.