“Quello che ha fatto Marc è stato fantastico”. Davide Tardozzi lo ripete, ormai, da mesi e lo ha fatto ancora parlando al canale ufficiale della MotoGP per l’immancabile bilancio di fine stagione. L’ex pilota e oggi manager di Ducati è nelle corse da una vita e pensava, probabilmente, di averle viste tutte, ma oggi riconosce che Marc Marquez è riuscito a sorprenderlo in tutto quello che fa e non solo per quanto riesce a andare forte. “Ho sempre detto durante la stagione che molto più del pilota o del professionista, Marquez mi ha colpito come persona, come ragazzo —spiega – Sì, per me è ancora un ragazzo. Penso che la sua umanità, il modo in cui guida la sua squadra, il suo ingegnere e il suo meccanico, sia qualcosa che onestamente non avevo mai visto prima da nessuno. E penso che questa sia una delle sue migliori qualità. Non abbiamo assolutamente nulla da ridire su questo pilota professionista perché è stato perfetto in ogni momento: anche quando ha commesso errori, ha saputo riprendersi. Quindi non c'è dubbio che siamo molto, molto contenti di averlo scelto”.
Una scelta che ha sicuramente aiutato Ducati a confermarsi sul tetto del mondo e a passare anche le vacanze tra la stagione 2025 e la stagione 2026 nel ruolo di riferimento per tutti. “Siamo molto orgogliosi – aggiunge -vincere il campionato e ottenere la tripla corona è qualcosa che ci rende davvero orgogliosi dei nostri ingegneri, dei nostri meccanici”. Non significa, sia inteso, che in Ducati ci sono occhi solo per Marc Marquez, ma è chiaro che il 93 ha mandato in bambola un po’ tutti, anche chi credeva di essere ormai abituato a vincere sempre e con chiunque. In Ducati, però, nessuno vuole fare la fine di Honda e è per questo che Tardozzi ammette che se la stagione è stata entusiasmante da un certo punto di vista, dal lato Pecco Bagnaia è stata “dolorosa”. Sì, è la parola che Tardozzi sceglie per descrivere il 2025 di Pecco: “E’ un peccato che non abbia potuto dare il massimo, come siamo sicuri che possa fare. Ha avuto un buon inizio di stagione e ha anche fatto una gara incredibile in Giappone, ma abbiamo avuto problemi in altre gare che gli hanno impedito di esprimere al meglio il suo potenziale. Alla fine abbiamo un bilancio positivo perché abbiamo vinto tutto, ma stiamo anche prestando molta attenzione a ciò che non funziona bene”.
Una valutazione da manager, la sua, ma che subito dopo tira dentro anche le emozioni, l’affetto, il lato umano, trasformandosi quasi nelle parole di un vecchio pilota a un giovane campione. “Io adoro Pecco – ripete quasi rispondendo a quanti, ormai da mesi, sostengono che a Borgo Panigale abbiano abbandonato Bagnaia - è uno dei piloti più importanti, anzi il più importante finora per Ducati: ha vinto due titoli per noi e trentuno gare. Pecco merita tutto il nostro aiuto. A volte non siamo riusciti a darglielo, ma sappiamo comunque di aver dato il massimo. Gigi e Ducati Corse hanno lavorato duramente per cercare di risolvere quei problemi. Ma, per qualche motivo, quest'anno non ha trovato il giusto feeling con questa moto. Guardiamo avanti e lavoriamo con lui per cercare di avere un 2026 completamente diverso".
Un 2026 che dovrà – e secondo Tardozzi potrà – essere migliore anche per Fabio Di Giannantonio e Franco Morbidelli. “Per qualche motivo – aggiunge - Frankie e Diggia non hanno performato come avrebbero dovuto durante la stagione: hanno avuto alti e bassi e questo non ha consentito al team il riconoscimento che meritava. Ma il Team Pertamina Enduro VR46 ha lavorato molto, molto bene: siamo assolutamente soddisfatti del lavoro svolto dalla nostra prima squadra satellite, ci teniamo a loro e hanno dimostrato la loro professionalità. Il Team Gresini? Ha dimostrato fin dall'inizio con noi di essere una squadra fantastica. Penso che l'atmosfera all'interno della squadra e i professionisti contribuiscano alla velocità dei piloti veloci. Alex Marquez? Alex conferma di essere un pilota di punta: è già stato due volte campione del mondo, quindi non stiamo parlando di una sorpresa. Abbiamo scommesso su di lui, ingaggiandolo il 24 gennaio: significa che avevamo fiducia in lui, ma alla fine, penso che ci abbia restituito un po' più di quanto ci aspettassimo quest'anno".