Marc Marquez che vince sempre e Pecco Bagnaia che soffre ogni volta di più. Il tema, in Ducati, è stato questo per una intera stagione, favorendo inevitabilmente la narrazione di un marchio che s’è trovato sì ancora sul tetto del mondo, ma con tanto chiacchiericcio intorno. Solo che se nelle corse è sempre e solo il cronometro a contare, nei bilanci a parlare sono i numeri. E snocciolarli tutti è quello che Gigi Dall’Igna ha fatto nell’ormai immancabile Post Race affidato a Linkedin che, ovviamente, questa volta s’è trasformato in un Post Championship. “Quarto titolo piloti consecutivo – scrive - con tre campioni diversi, sesto titolo costruttori consecutivo vinto con 768 punti, quasi il doppio dei nostri rivali, mentre le prime tre posizioni della classifica a squadre portano il nostro nome. Diciassette GP vinti sui ventidue in programma; dodici pole position e diciannove Sprint e una striscia record di ottantotto podi consecutivi con almeno una Ducati”.
C’è poco da parlare, quindi, visto che l’elenco può anche continuare andando a focalizzarsi solo sul 2025 di Marc Marquez, con Dall’Igna che continua a snocciolare i numeri prima di ribadire la misura di un ragazzo che non è “solo” un nove volte campione del mondo. “Il suo ritorno – scrive ancora - il suo rimettersi in pista, inizialmente in un team satellite, la sua tenacia e il suo entusiasmo sono il quantum di un'ambizione non economica, ma di un campione che ha fermamente voluto ritrovare le sensazioni perdute nella sua vera e propria odissea degli ultimi anni: la scintilla nei suoi occhi è il segno di un'avventura umana ben prima che sportiva, vissuta con l'umiltà di un pilota che sente di avere sempre qualcosa da imparare. La volontà determinata di un esordiente e l'esperienza di un veterano: è un esempio per tutti e un onore per il Team Factory averlo a bordo".
Un entusiasmo, quello vissuto e esplicitato verso Marc Marquez, che inevitabilmente si scontra con le sensazioni che ci si è trovati a vivere dall’altra parte del box, dove Pecco Bagnaia è incappato nella peggiore annata della sua carriera in MotoGP. Perché, oltre al feeling mai trovato davvero con la Desmosedici GP25, ci si è messa di mezzo anche la sfortuna. “La fortuna non ha risparmiato nulla, va detto – ammette Dall’Igna - Soprattutto nel finale di campionato Pecco non è riuscito a raccogliere quanto avrebbe potuto, anche in situazioni non ottimali. Sicuramente le cose dovevano andare diversamente, ma se a tutto questo si aggiunge la sfortuna, tutto diventa molto più difficile, per team e pilota. Per trarne preziosi insegnamenti, sono convinto che situazioni del genere vadano assorbite come fossero anticorpi, per trovare ancora più determinazione a andare avanti. In altre parole, una lezione da imparare: nel 2026 incontreremo inevitabilmente grandi incognite da affrontare, quindi tanto vale fare tesoro di quanto accaduto nel nostro recente passato”.
Lo sguardo, manco a dirlo, è proiettato al domani, non solo per Pecco Bagnaia, ma per quello che il finale di stagione ha dimostrato: gli altri sono arrivati, o sono comunque vicinissimi. “Ci troverete più carichi che mai – promette Dall’Igna - Con un finale come quello che abbiamo avuto, non potrà che esserci un inizio di stagione altrettanto combattuto: sarà assicurato uno spettacolo unico”. Prima, però, c’è ancora qualche grazie da consumare. Per i collaboratori, per i tifosi di Ducati e, soprattutto, per quei piloti che hanno guidato una Desmosedici in questa stagione. “Alex Marquez ha registrato un'evoluzione importante che lo ha posto tra i protagonisti assoluti, meritandosi senza dubbio la moto ufficiale per la prossima stagione – prosegue Dall’Igna nella sua analisi - Fabio Di Giannantonio, dal canto suo, ha messo a segno una seconda parte di stagione strepitosa, in un crescendo di podi importanti in Australia e soprattutto a Valencia, dove ha conquistato due terzi posti tra sabato e domenica. Bravo Fermin Aldeguer, una soddisfazione vedere i giovani vincere alla loro stagione d’esorsio! Nicolò Bulega completa il quadro: non solo in qualifica e a punti in gara, ma soprattutto nei test ha dimostrato di avere le carte in regola per essere il collaudatore ideale di Ducati in vista del 2027”.
Tutto bellissimo? Sicuramente sì, ma è pure tra le righe che bisogna leggere, magari per accorgersi che Gigi Dall’Igna ha parlato di Marc Marquez, ha parlato di Pecco Bagnaia, Alex Marquez, Fermin Aldeguer e Fabio Di Giannantonio, ma il nome del sesto pilota che ha guidato una Ducati nel 2025 non è mai comparso: Franco Morbidelli. Sì, di errori ne ha fatti tanti, ma la sua non è stata una stagione da buttare, con una settimana piazza in classifica generale. Segno di una freddezza? Possibile, visto che Franco Morbidelli non è legato direttamente a Ducati e è stato l’unico dei piloti della Desmosedici in forse per il rinnovo nel 2026, dopo un accenno di trattativa per provare a portare Pedro Acosta nel Team Pertamina Enduro VR46.