In Yamaha non vogliono più sentir parlare di ultimatum. Fabio Quartararo ne mette da due anni e la casa giapponese, consapevole dell’enorme talento del francese e anche della sua incredibile capacità di guidare sopra i guai, ha sempre steso tappeti rossi, riconoscendo all’ultimo dei suoi campioni del mondo anche un ingaggio faraonico. Adesso, però, Lin Jarvis non c’è più e la linea è cambiata. Paolo Pavesio, il nuovo grande capo, pur senza dirlo esplicitamente non ha perso occasione, nel corso di tutta la stagione 2025, per ribadire che Yamaha adesso non intende fare follie per nessuno. Il riferimento, è chiaro, non è a questioni economiche, visto che un colosso di quella portata può permettersi ogni tipo d’uscita senza far piangere i bilanci, ma al percorso tecnico che si è deciso di intraprendere. In estrema sintesi? Se Fabio Quartararo vuole vincere subito è libero di fare ciò che ha già minacciato di fare: andarsene. Nessuno correrà più dietro a nessun ultimatum sapendo di non poterlo rispettare.
Non significa, sia inteso, che in Yamaha hanno rinunciato a vincere, ma che c’è maggiore disponibilità a prendersi tutto il tempo che servirà per tornare stabilmente sul tetto del mondo. Sena rivoluzionare ulteriormente ciò che è stato rivoluzionato già abbastanza. “Penso che tecnicamente – ha detto proprio Paolo Pavesio a Speedweek – abbiamo già toccato il fondo nel 2024. Ora siamo più impegnati che mai e sicuramente vogliamo tornare al top: abbiamo ristrutturato il reparto corse con nuove persone, abbiamo una nuova squadra, un progetto Moto2; tutto questo ci porterà a un futuro luminoso”. Fabio Quartararo, però, vorrebbe un presente. O, al massimo, un futuro vicinissimo. Ma con un motore del tutto nuovo che stravolge la stessa storia racing del marchio è impensabile pensare di poter davvero andare subito forte. Pavesio ne è consapevole e risponde così anche alle ultime – non troppo velate – critiche del pilota francese: “Capisco la frustrazione”.
“Siamo tutti professionisti – ha poi aggiunto manager italiano – e siamo tutti sulla stessa barca. A Fabio abbiamo offerto l'opportunità di correre per la Yamaha e ha accettato”. Quasi un modo per ricordare a Quartararo che il rinnovo di due anni firmato per il 2025 e 2026 lo ha reso sì il “pezzo pregiato e più in vista” della Yamaha, ma comunque “un pezzo” di qualcosa che deve funzionare insieme e con i tempi che servono. Non è, sia inteso, una rottura netta e meno che mai la ricerca di una rottura, ma semplicemente è un parlare diversamente a un pilota cui, fino ad ora, si è quasi sempre chiesto solo scusa. E’ chiaro, insomma, che Yamaha non vorrebbe perdere Fabio Quartararo, ma solo se Quartararo si dimostrerà convinto del progetto e pronto a soffrire ancora. E, soprattutto, pronto a apprezzare i piccoli progressi fatti e quelli che comunque si continuano a fare.
“Abbiamo un campione che è parte fondamentale del nostro progetto – ha concluso Paolo Pavesio – Se faremo qualcosa che andrà a beneficio di tutti i nostri piloti sarà un risultato positivo. In passato il nostro distacco medio dalla pole position era di 1,3 secondi, quest'anno è stato di 0,35 secondi. Sono partiti dalla pole qualche volta e dalla prima fila dieci volte, questo significa che la moto è stata molto più veloce sul giro secco e sicuramente anche grazie a Fabio Quartararo che riesce a metterci del suo. La moto è tata anche più veloce in volata e un po' più veloce nella gara lunga, ma è innegabile che più una gara dura, più soffriamo. Però lamentarsi troppo in pubblico non aiuta l'impegno dell'azienda”.