Carmelo Ezpeleta non l’ha mai nascosto: “un weekend con sia la MotoGP che la Formula1 sullo stesso circuito è un sogno”. L’aveva detto ormai qualche tempo fa, quando si iniziava a parlare della possibilità che Liberty Media acquisisse Dorna egemonizzando, di fatto, il motorsport. Ora quell’acquisizione è avvenuta davvero e non è del tutto escluso che il “vecchio boss” possa aver pensato a qualcosa di grandioso e senza precedenti prima di salutare quel Motomondiale che lui stesso ha reso grande e florido. E’ chiaro, però, che anche i sogni vanno inseguiti facendo i passi giusti e senza esagerare con l’ambizione, con Ezpeleta che, intanto, s’è accontentato di ovviare all’astinenza da MotoGP con un fine settimana in mezzo alle quattro ruote della Formula1.
Il grande capo di Dorna, infatti, è stato ospite di Liberty Media a Las Vegas e non s’è fatto mancare anche qualche battuta di grande suggestione. Sul famoso weekend che dovrebbe unire i due mondi? No, è ancora presto. Ma sulla possibilità di veder tornare a correre le moto su circuiti cittadini, proprio come succede già da tempo (e grazie a Liberty Media che ha saputo guardare oltre Montecarlo) con la F1. Attenzione, però, Ezpeleta i sogni li fa e non li vende, quindi ci tiene a specificare che tutto è solo un’idea, una possibilità, senza niente di minimamente concreto ancora. Anche perché le criticità sarebbero molte.
“Sarebbe un esempio – ha detto a DAZN Spagna - di ciò che Liberty Media può fare. Non con noi qui a Las Vegas, perché purtroppo non possiamo correre qui, ma è incredibile come capiscano tutto ciò che riguarda l’appeal delle corse: conoscono molto bene l'intrattenimento e penso che noi abbiamo uno sport fantastico, che con il loro aiuto diventerà ancora migliore”. Il loro aiuto, quindi, e qualche idea matta. Che, se strutturata e pianificata nella sua realizzazione, sarebbe tutt’altro che matta.
“Noi non avremmo problemi a correre su circuiti cittadini – ha aggiunto il grande capo di Dorna - L'unica cosa di cui abbiamo bisogno sono le vie di fuga. È difficile averle ovunque, ma ci sono alcuni circuiti cittadini utilizzati dalla Formula 1 che potremmo anche utilizzare. Ciò che per noi è imprescindibile, però, è la sicurezza. Quando abbiamo iniziato nel 1992, il nostro impegno era migliorare la sicurezza e ci siamo riusciti e questo è un aspetto su cui non scenderemo a compromessi. Tuttavia, Mandalika, ad esempio, è teoricamente un circuito cittadino. Questo significa che se c'è una pista lungo le arterie viarie, ma con vie di fuga adeguate, siamo assolutamente favorevoli alla possibilità di correrci".