Nel 2023 è essenziale affrontare apertamente il tema della por*ografia online. La proposta di oscurare i siti porno, discussa con la premier Giorgia Meloni dal parroco Don Maurizio Patriciello, ha fatto molto parlare e riaperto una tematica che ciclicamente ritorna. Ma è una idea ingenua per risolvere i disagi giovanili legati alla sessualità, oltre a essere completamente distaccata dalla realtà. Inoltre, come ci ha spiegato nel dettaglio la dottoressa Eleonora Sellitto, psicologa e sessuologa, nascondere quei contenuti potrebbe rendere il divieto ancora più seducente. È importante ricordare, ha sottolineato, che Rocco Siffredi è come Superman, soltanto un personaggio cinematografico, e dobbiamo essere aperti nel parlare di ses*o con i nostri ragazzi, affinché comprendano questa distinzione prima che decidano di riprodurre nella vita di tutti i giorni quello che vedono sulle piattaforme. Per la loro incolumità e quella degli altri.
Dottoressa, che problemi causa il por*o a bambini e adolescenti?
I bambini crescono in fretta e gli adolescenti fanno esperienze precoci soprattutto per quanto riguarda il ses*o, il problema attuale è la mancata conoscenza del corpo che porta ad una esibizione online con spavalderia e apparente sicurezza. Sembrano esperti ma, benché ipersessualizzati, ne sanno poco sul come approcciarsi perché vivono una sessualità distorta dalla por*ografia virtuale. Le prime esperienze reali possono essere precoci o tardive, ma per la maggior parte ora sono precedute da una quantità di video e da un’infinità di immagini che presentano quella attività come ultra eccitatoria e pluri-prestazionale nella quale non serve una relazione.
È una questione problematica solo nei maschi?
Alcune ricerche dicono che già prima dei 13 anni il 67% dei maschi e il 36% delle femmine ha una consistente frequentazione di quei siti e ci passa da mezzora a un’ora più volte alla settimana, nella totale inconsapevolezza dei genitori.
E nel mondo adulto cosa può creare?
Molti sono gli studi che confermano una correlazione possibile tra esposizione alla por*ografia e comportamenti abusanti e molesti. Il grande problema allora è sul come contrastare tutto questo che, tra l’altro, mette in pericolo gli adolescenti nel periodo in cui formano la loro identità, e non solo sessuale. Alcuni studi hanno dimostrato anche una tendenza ad impigrirsi, perché il cervello si adatta al tipo di fruizione e poter fruire passivamente non permette lo sviluppo di immagini e fantasie che sono determinanti per sviluppare erotismo e senso del desiderio e per poter portare l’individuo ad una sana distinzione tra desiderio ed eccitazione. Inoltre visualizzare alcune immagini ne determina l’esigenza di concretizzarle realmente non distinguendo più il reale dalla finzione.
E la proposta di oscurare queste piattaforme, posto che sia possibile, ha senso?
Ci pone intanto davanti a due problemi principali. Il primo è che si troverà un modo per superare il problema e quindi si svilupperanno strategie disfunzionali e attivanti. La seconda questione è la rigidità della regola che, invece di stimolare il rispetto e la creazione di confini, determinerà l’insistenza alla trasgressione. I “no” sono molto più seduttivi dei “sì” e questo comporta una spinta forte ad aumentare il livello di eccitazione. Mentre la nostra testa elabora il “no” la nostra parte inconscia non lo accoglie e cerca modi per arginarlo. In questo modo andremo ad alimentare il problema. Non è con le imposizioni e le restrizioni che insegneremo il rispetto di sé stessi e delle regole.
Nelle famiglie c’è ancora un forte imbarazzo a parlare con i figli di argomenti sessuali…
Se vogliamo comunicare con i ragazzi dobbiamo imparare a superare alcuni nostri tabù. Nel 2022 non possiamo “sorvolare” su un argomento così importante. Dobbiamo dimostrarci capaci di discutere e parlarne prendendo spunti dalla quotidianità e dalla nostra vita personale. Questo sicuramente può essere molto difficile, complesso ed alle volte imbarazzante. Ma se non vogliamo che i nostri ragazzi imparino il significato della sessualità e dell’amore affidandosi ai siti è l’unica strada percorribile. I nostri figli hanno bisogno di un confronto potente con il mondo adulto su questa tematica. Un mondo adulto che deve essere informato, consapevole delle proprie idee e pregiudizi ma soprattutto sereno.
Come fare se un genitore non dovesse avere gli strumenti per trattare questo argomento?
Parlarne tra noi adulti. Chiedere consiglio ad un esperto. Cercare aiuto. Non aspettare. Dobbiamo lavorare sull’educazione affettivo-sessuale che deve passare prima per le figure genitoriali e poi per i figli. In cui si valorizzi l’importanza della relazione e dell’incontro con l’altro è non dell’atto sessuale in sé.
Cosa può fare l’industria del cinema per adulti per far passare il messaggio che i loro contenuti non sono altri se non una fiction?
Una idea potrebbe essere far vedere che sono scene girate, che gli attori vengono pagati, che non ci sono scene così lunghe, insomma far entrare le persone in quel mondo da dietro le quinte per poter permettere a tutti di comprendere che come Superman non vola realmente anche lì ci sono attori che girano semplicemente delle scene.