Ma poi chi cazzo è Giambruno? Prima di ’sto scandalo, sapevo che Giorgia Meloni avesse un compagno o comunque esisteva il papà della sua Ginevra, il mio cervello aveva un vago ricordo che facesse il condu-giornattore da qualche parte … Ma che bello! Un uomo conosciuto per essere il compagno di. E qui non è questione solo di popolarità, il tizio non era “conosciuto” per essere il compagno di una donna famosa, ma quanto di una donna potente. Credo che in questa storia la Meloni non abbia perso proprio nulla, può meritare un uomo più elegante, e che la rispetti, ma ha fatto molto di più per il nostro Paese, anche nel momento in cui volevano forse infliggerle un colpo basso: un post sui social per lasciarlo. Integrità, consentitemi di dire “Potere”, e attraverso la sua reazione si fortifica tutta la credenza che le donne possono perdere un compagno – pur consapevoli del fallimento in sé, sì ok, e tutte queste menate che comunque non fanno bene al cuore – e non essere vittime, lacrimanti donzelle in cerca di giustizia, essere adirate, cornute e prese in giro, pronte ad attaccare l’ex, fargli guerra, cercando di spolparlo con gli alimenti e tentando di non fargli vedere la prole in comune se non altro come dovrebbe.
Non è un film dell’orrore, è il 90% delle coppie separate con figli in comune che vive ’sta pantomima di disperazione, dove quasi sempre la parte forte è l’uomo, che deve mantenere, mantenere una donna che per amore ha dedicato tutto ai figli e ha tolto a sé stessa per far crescere il marito, e per questo motivo forse è ancora più arrabbiata con la vita, e si trova credo anche inconsapevolmente a recitare il ruolo fatto apposta per lei: la crocerossina che ha sacrificato il proprio talento in nome del focolare domestico, e ora non sa se essere più triste o arrabbiata nei confronti di quell’uomo che lei credeva diverso ….
Che palle, sì, che gran coglioni. Che noia, noia mortale ’ste femmine così, che vivono per i mariti, e che quasi li spingono a tradirle (in qualsiasi modo sia inteso il tradimento) perché a volte troppo amore storpia, troppa bontà d’animo sotto forma di un ben più orticante “pleasing” fa davvero innervosire… e che cazzo!
Giorgia Nazionale no. È un esempio per una giovane donna come me. È un’apripista per un nuovo concetto di intendere il potere, forte e accogliente, lucido ma che attinge alla natura, un potere spazioso, perché la forza del femminile è più inclusiva, non è prevaricante, si oppone al potere machista del velato abuso con labili confini tra il complimento adulante e l’esercizio di superiorità.
Lei vede, osserva, e scarica. Lei è il presidente del Consiglio, lui non è (quasi) nessuno, ma nonostante questo non ha potuto esimersi dall’esercitare il suo potere maschile nell’unico quadrato dove aveva a che fare con una donna che sulla carta era “subalterna” a lui, donna che per professionalità ed educazione che solo noi donne possiamo capire non ha mandato affanculo il frontman del contenitore in cui lavora, pur avendo molto probabilmente competenza e istruzione per comprendere che lei era lì non certamente per ascoltare un “se ti avessi incontrata prima” che sa più di viscidume che di complimenti, che, sposate o no, ci fanno sempre molto piacere, sia ben chiaro.
Giorgia Meloni è un esempio di donna che guadagna anche quando fallisce, perché si fortifica, e non starnazza fuori controllo, non fa sceneggiate, e non va a rilasciare interviste su quanto sia una m*rda lui, e soprattutto non accetta passiva la mancanza di rispetto di un uomo, proteggendolo, giustificandolo, pur di avere qualcuno accanto, pur di avere la famiglia unita…
In un mondo di donne che perdonano e riperdonano, che avallano i comportamenti disfunzionali maschili, discolpandoli, dando della puttana alla tipa che il loro compagno si scopa, pur di non vedere la realtà delle cose, in un mondo dove molte donne per immagine accettano comportamenti svalutanti da parte dei loro compagni, ma per immagine ci stanno insieme, perché poi possano postare la foto e il video su Instagram insieme facendo finta di essere innamorati, mentre lui magari flirta compulsivamente con la qualunque, e peggio ancora in un mondo dove uomini con dei soldi e del potere sono ampiamente perdonati perché d’altronde, diciamocela tutta, è meglio così su, fanculo la dignità, lui ha un nome e ha una posizione, anche questo serve nella vita su, in questo mondo qui, signore e signori ecco a voi Giorgia Meloni!
Che non ha bisogno di presentazioni, e che credo che alla realizzazione del fatto che la sua relazione fosse bella che terminata abbia realmente pensato ecchissenefrega, dai finiamola qua che ho da lavorare e ho mille cose da fare.
Questo è profumo di vittoria per me, di inizio di sanità, e a me tutto questo piace una cifra, e auguri alla Meloni che è la vera gold digger in questo marasma di ricercatrici di miniere d’oro, come ha detto Cher “I am a rich man”: la nostra premier non sposa un uomo ricco, quella figura di rich man è lei stessa, e rispettandosi ha fatto il più bel matrimonio che potesse fare nella sua vita, quello con la propria compiutezza.