Denzel Washington a Will Smith nella famosa notte degli Oscar dopo lo schiaffo (un po’ gratuito) del principe di Bel-Air a Chris Rock, disse: “Nel momento più alto devi stare attento, è li che il diavolo viene a cercarti”. Ecco, prendo in prestito questa frase e la giro a Spalletti e al Napoli tutto. Una squadra che vive una città e un pubblico particolare. Il calcio è fatto di molte pressioni, figuriamoci viverlo in un posto con poche regole (anche emotive) circa il tifo, le speranze, i confini tra persone. Sì Napoli è invadente, intrusivo, a volte è troppo è “too much”, calciocentrico, assorbe e sovrasta. Non a caso Napoli è un amore gigante, ma devi essere molto preparato a gestirlo, perché gli amori giganti possono travolgerti se sei bloccato e frenato.
C’è il rischio di perdersi, di perdere se stessi, e allora come spesso accade con le più grandi storie d’amore si opta per non viverle, per cercare una storia di vita più che una storia d’amore. Ok non si sta male, però non hai vinto, dati alla mano ti sei fermato prima dell’idillio. Sia ben chiaro a tutti e senza scuse! Ma può esserci una corrispondenza di amorosi sensi tanto da far trionfare la follia, l’amore, e risiedere nell’atopia, cioè in un luogo fuori dalla razionalità e che ti porta in vetta, forse proprio perché non ti sei mai chiesto COME arrivare in vetta, l’hai solo voluto e magicamente ti accorgi che ti ci sei ritrovato? SI È POSSIBILE!
Fanculo Saviano e tutti i terrapiattisti confabulatori che rilevano statistiche, l’intelligenza (che su questo piano non appartiene a Saviano ahimè) risiede nel saper desiderare, nel saper sognare e lavorare ogni giorno per un desiderio senza badare agli imput che la dimensione che viviamo ci sbatte sempre in faccia! Gli ostacoli sono un problema dell’universo, noi dobbiamo continuare a desiderare come se fossimo stupidi, come se fossimo innamorati e ci comportassimo senza freni perché viviamo nel flusso dello stato di grazia. Cosa ci interessa dei presunti complotti planetari? Sono limiti, e chi ne parla li rende sempre più reali, quasi a farli diventare valide scuse a cui ancorarsi. Non ne posso più di un mondo così. Ci saranno sempre dei limiti nella vita, tutto sta nel non focalizzarsi su di essi.
In un momento di inizio anno e di buoni propositi mi auguro un’annata senza false credenze limitanti, senza dietrologie, senza complottismo, e se pure i dati mi dovessero smentire, se è vero che siamo energia abbiamo tutto il potere di far “collassare quantisticamente” la realtà che vogliamo. Possiamo tutto! In un mondo di possibilità, in un momento sociale dove tutto è possibile e dove si stanno rimescolando tutte le carte, è anacronistico parlare di complotti, fazioni e faide. È una roba passata. Nessuno è inarrestabile e tutti possono essere più forti dei favoriti se solo ci credono di più, viviamo un’epoca dove anche i potenti del mondo hanno avuto problemi legali e ne hanno pagato le conseguenze, nessuno è immune dalle catastrofi, niente e nessuno è realmente così protetto. Il mondo degli adulti è certamente fatto di dati, e concretamente il Napoli può vincere. Serve grande lucidità e umiltà, non basta il talento, la magia si crea, si crea con l’energia. E se questa energia è costantemente “attentata” dal nostro modo di pensare, può non risultare fatale. Quindi a tutti i napoletani vorrei ricordare che diventiamo quello che pensiamo, dunque alleniamoci a pensare positivo senza illuderci, ma senza sabotarci, e il miracolo avverrà.
L’Italia, per esempio, ha vinto l’Europeo per una questione magica, per Vialli e Mancini, per l’amore, per il gruppo, per l’energia positiva, per la voglia di riscatto, per la fame. Le altre squadre e gli altri giocatori sono bravi, ma noi pure, la differenza a parità di talento può essere proprio la mentalità. Vialli per esempio ci ha insegnato a lottare, cioè a non scappare, con sorriso e senza pensare a tutti i limiti che la vita propina, poi si vince, e poi si perde, è così. Ma STIAMO, verbo stare, STIAMO QUI, nel presente, sul campo, al primo posto, stiamo e non overthinkiamo, non dobbiamo disunirci come direbbe Sorrentino. Non disuniamoci, che senso ha? Se pure esistesse una “classe Nord”, noi non renderemo a nessuno la vita facile, e mi dispiace che Saviano abbia contribuito ad alimentare la credenza di sopraffazione subita dai napoletani, perché così facciamo il gioco di chi vuole costantemente disabituarti a vincere e competere. E invece no.
Caro nord, you look good, but I look good too! E poi come si dice a Napoli non portiamoci sfiga da soli, che “L’uocchie sicche so’ peggio d’e scuppettate”! E aggiungo: quando vince il Napoli mi viene voglia di fare sesso, mi rende viva, e siccome non ne faccio ultimamente, vorrei alzare la mia energia sessuale, che passa anche per la mia squadra del cuore, e quindi chiedo a tutti i tifosi, tutti i napoletani, e tutti coloro che sognano un nostro trionfo, di fare come nella puntata di Dragon Ball quando tutti con le mani al cielo dovevano contribuire a dare energia per salvare il mondo dal male. Possiamo farlo anche noi, concentriamoci sulle energie vitali, sulla gioia sul desiderio e sul sesso. E visualizziamo già la festa scudetto, magari con me con Culame e Tettame da fuori dipinti di azzurro. Giochiamo a visualizzare di godere più, invece che concentrarci sui limiti.
Buon Napoli a tutti, desideriamo, e se gli altri ci dicono che non dobbiamo, allora ci divertiremo ancora di più facendo i disobbedienti.