Due settimane. Tanto è bastato dall'inizio della presidenza Trump per rendere evidente, secondo Stefano Fontana, il danno causato dall'alleanza troppo stretta tra il Vaticano e il globalismo a guida Democratica. In un intervento del 29 gennaio intitolato "Trump e il Vaticano: guerra in corso", il direttore dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan sulla Dottrina Sociale della Chiesa denuncia il prezzo di questa convergenza ideologica: un indebolimento della voce della Chiesa su questioni morali cruciali. Fontana, noto per la sua fedeltà all'insegnamento sociale tradizionale della Chiesa e firma della testata La nuova bussola quotidiana, non usa mezzi termini. Per lui il globalismo è un sistema "totalitario" e "post-democratico", un'elite che ha preso il controllo di istituzioni potenti: big tech, media mainstream, accademia, organismi internazionali e l'immancabile Unione Europea. Tra le sue bandiere: immigrazione senza limiti, ideologia gender e una radicale agenda green. E cosa fa la Chiesa? Si accoda, dice Fontana. "Le sue scelte hanno causato grande danno, indebolendo la sua stessa autorità morale". Fontana accusa la gerarchia cattolica, colpevole di essersi piegata a questo sistema senza mai liberarsene. E le prove, secondo lui, sono sotto gli occhi di tutti: dai messaggi di stima del Vaticano a Klaus Schwab e al World Economic Forum, al silenzio assordante su aborto e ideologia gender. "Abbiamo visto convergenze evidenti tra il Vaticano, l’amministrazione Biden, il WEF e la Commissione Europea: tutti operano con gli stessi obiettivi", accusa Fontana. Se l'amministrazione Biden, il WEF e la Commissione Europea spingono per l'aborto fino alla nascita, la Chiesa non si oppone.
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Quando Trump ha nominato giudici conservatori portando alla storica abolizione di Roe v. Wade, da Roma solo un muto "prendere atto". "La Chiesa non ha mosso un dito per sostenere la battaglia pro-life, nemmeno dopo l’arresto di attivisti pro-vita ingiustamente incarcerati", rincara la dose Fontana. Il quadro tracciato da Fontana è desolante: il Vaticano si è fatto complice del sistema. Nessun mea culpa per le chiese chiuse in pandemia, nessun pentimento per aver imposto ai sacerdoti il vaccino, nessuna revisione sulle dichiarazioni del Papa che definiva il vaccino un "atto d'amore". "Nessun vescovo ha mai ammesso di aver sbagliato a piegarsi alle menzogne dei virologi di Stato", aggiunge Fontana. Ma il punto più grave è l'incapacità della Chiesa di combattere l'ideologia gender. Per Fontana, il messaggio che passa ormai è che l'omosessualità sia "naturale", che "Dio ci ama così come siamo", con buona pace della dottrina tradizionale. "Ormai si sono aperti persino alla benedizione delle coppie omosessuali, qualcosa di impensabile fino a pochi anni fa", sottolinea. E così si arriva al nocciolo del problema: il Vaticano ha accettato la narrazione globalista su tutti i fronti, causando danni enormi alla società e alla credibilità della Chiesa. Un suicidio assistito, insomma. E adesso? La nuova amministrazione Trump, secondo Fontana, sta aprendo le porte a un "contro-sistema".
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