“Mentre la sinistra discute su via Giorgio Almirante continuo da solo il mio racconto sulla più grande operazione immobiliare della storia d’Europa che sta per prendersi milioni di case degli italiani. Nessuno ancora ne parla. Sarà la vera questione dei prossimi mesi”. Tommaso Cerno lapidario su X. Mentre la sinistra si accapiglia sui nomi delle vie qualcosa di ben più grave di sta muovendo e a intercettarlo sarebbe stato il giornalista, che ne parla lunedì 9 ottobre su Il Giornale.
Di cosa si tratta? Come accennato già nei social, di un’operazione immobiliare di proporzioni mai registrate in Europa e che avrebbe come vittima il mercato immobiliare italiano. Nello specifico, la serie di immobili che dovranno cambiare veste (e struttura) per convertirsi ai nuovi regolamenti europei sulla casa green. Il pezzo di Cerno, fin dal titolo, è abbastanza chiaro: “Così i fondi sovrani arabi si mangeranno le nostre case”.
La metafora è quella di un passaggio di chiavi, un’effettiva compravendita che consegnerà a dei “ladri di appartamento” le nostre case, costringendoci a essere “affittuari in casa nostra”. La causa scatenante è la Direttiva Fit for 55 dell’UE, il nuovo piano supergreen per modernizzare gli edifici e renderli più ecosostenibili. Gli attori coinvolti sono, oltre al mercato italiano, ricchi e super ricchi in yacht e Rolls Royce, i “42 fondi sovrani pronti a comprarsi l'Italia nel 2024 spendendo 4 mila 500 miliardi, tre volte il Pil italiano”. I facilitatori? Prima di tutto il governo Conte e il Movimento 5 Stelle, il Superbonus, “un disastro che non solo inchioda i conti di Stato per un decennio con un debito fantasma di oltre cento miliardi, ma ha messo in crisi le banche incagliando i crediti”. Si avvia così, com’era iniziata nel lontano 2009, la stagione ancora più nera dell’economia italiana: il Vaffa home.
“Un patrimonio unico al mondo di 78 milioni di unità immobiliari, più di metà abitazioni, di cui milioni risalgono almeno al 1970 e altrettante ai vent'anni successivi”. Unico e vetusto agli occhi dell’UE, che dovrà essere modernizzato, coinvolgendo almeno 10 milioni di edifici costretti a passare almeno in classe D, “la classe energetica che, fra pochi anni, non varrà più nulla”. Che la transizione indebolirà il mercato (e dunque il potere) italiano?