L’attacco a Israele preoccupa i mercati. Il costo di gas e petrolio potrebbero aumentare notevolmente a causa di quanto sta accadendo in Medio Oriente. “Gas di nuovo sopra i 42 euro al Megawattora, con un rialzo al Ttf di Amsterdam di oltre il 10 per cento nel pomeriggio di lunedì 9 ottobre, primo giorno di riapertura dei mercati, dopo l’attacco di Hamas in Israele” scrive il Corriere. Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, ha spiegato alla Stampa che siamo ancora e sempre più dipendenti sia dal Medio Oriente che dal Nord Africa per gas ed energia. E per quanto riguarda il livello di dipendenza dell’Europa, sotto il profilo energetico, ha dichiarato: “È del 55% in generale, mentre su petrolio e gas raggiungiamo picchi del 70%. […] Noi siamo alle prese con il prezzo del gas balzato a 40 euro al megawattora, abbiamo l’inflazione che non scende e quindi dobbiamo prepararci a un periodo molto duro”.
“Negli ultimi mesi abbiamo smesso di parlare di gas naturale – scrive il Corriere – perché si era diffusa l’idea che in Europa ci fossimo sottratti al ricatto di Putin. Forse ne abbiamo controllato le ricadute, ma il sistema resta sotto tensione”. Ma come potrebbe incidere la situazione sulle bollette degli italiani? Ne fa un’analisi Assoutenti: “Ipotizzando un incremento medio delle tariffe del +15% sia per la luce che per il gas – riporta il Corriere – la bolletta dell’energia elettrica salirebbe di 115 euro annui a famiglia rispetto alle attuali tariffe, portando la spesa della luce a quota 879 euro. La bolletta del gas (che è già salita del 4,8% con l’ultimo aggiornamento) salirebbe invece a 1.526 euro annui a nucleo, con un incremento pari a +199 euro annui; un rincaro complessivo tra luce e gas di +314 euro annui”.