Quarant’anni d’indagini mancate, quarant’anni di silenzi che non hanno permesso di arrivare alla verità. Adesso uno spiraglio, aperto lentamente ma che potrebbe davvero fare la differenza. La Commissione parlamentare per indagare sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, dopo continui rinvii che non lasciavano presagire nulla di buono, finalmente è legge. Una Commissione che il Vaticano, da quanto dichiarato dal suo promotore di giustizia Alessandro Diddi, se approvata avrebbe fatto più male che bene. A chi e a cosa probabilmente lo sanno solamente loro. E menomale. Indagare sulla sparizione improvvisa di due ragazzine di quindici anni, che non avevano nessuna ragione per allontanarsi volontariamente, ma soprattutto dopo il nulla a cui si è arrivati nonostante sia trascorso un arco di tempo lunghissimo, è un atto dovuto da parte dello Stato. Eppure, qualcuno in Senato ha espresso voto contrario, come Gasparri, che si è allineato al pensiero di matrice vaticana.
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, a poche ore dalla votazione ha condiviso sui social il proprio pensiero su quanto accaduto in aula, chiamando direttamente in causa Gasparri: “Papa Francesco disse al promotore Diddi, riguardo l’inchiesta vaticana, che si dovrà indagare a 360 gradi senza fare sconti a nessuno. Giusto. Mi auguro che anche per la nuova Commissione parlamentare sia così “indagini a 360 gradi senza fare sconti a nessuno”. Non è certo il momento delle polemiche, anzi, va il mio ringraziamento a chi votando favorevolmente ha dimostrato dignità e onestà intellettuale perché ha compreso l’importanza e la necessità di questa Commissione, ma considero imbarazzante l’intervento del Senatore Gasparri. Le parole dette vanno ascoltate con attenzione perché in linea con quel pensiero Vaticano che ha fatto capire di non gradire questa Commissione perché considerata “una intromissione perniciosa e un’interferenza che potrebbe addirittura inquinare le indagini di Vaticano e Procura di Roma”, frasi, dette dal promotore Vaticano Diddi in un’audizione presso il Senato, parole che a mio giudizio ledono la dignità del Parlamento italiano, e il fatto che il Senatore Gasparri, invece di indignarsi a quelle che considero offese nei confronti del Parlamento, si allinei in quella direzione, fa capire molte cose”. La Commissione presto diventerà realtà, avendo in mano gli stessi poteri della Magistratura. La speranza è quella che il Parlamento riesca a dimostrare la laicità dello Stato fino in fondo, mettendo da parte qualsiasi intromissione possa arrivare da San Pietro.