Essere nei guai con la legge sta diventando quasi una “moda” fra le star e soprattutto i cantanti di Hollywood, tanto che dopo l’arresto di Justin Timberlake, ora si aggiunge anche quello di Travis Scott. Nelle ultime ore il rapper di Sicko Mode è stato infatti fermato dalla polizia al porto turistico di Miami Beach con l’accusa di violazione di domicilio e ubriachezza molesta, per cui è stato rinchiuso in carcere. In attesa di capire le vere cause della sua “ubriachezza molesta”, però, è proprio il caso di Justin Timberlake a destare maggiore preoccupazione. Cosa sta combinando, e soprattutto come sta? Si sono infatti chiesti in moltissimi negli ultimi giorni. La star di Mtv e Disney Channel, idolo di milioni di fan in tutto il mondo fra gli anni Novanta e Duemila, come è noto, è finita al centro di un gigantesco casino, purtroppo per lui non solo mediatico, dopo che pochi giorni fa è stato arrestato mentre viaggiava a bordo della sua auto a New York. Secondo le prime ricostruzioni il cantante di Cry Me a River è stato fermato nei pressi di Hamptons, località di mare vicino a New York, per una spericolata guida in stato di ebbrezza e poi successivamente rilasciato (secondo alcuni senza cauzione, forse proprio perché una celebrità) in attesa del processo che si svolgerà la prossima settimana, il 26 giugno. Tuttavia, nelle ultime ore diversi testimoni hanno diffuso alla stampa americana, e soprattutto ai siti di gossip, alcuni dettagli a dir poco preoccupanti sullo stato di salute psicofisica di Justin, così come sulle sue alterate condizioni alla guida, che avrebbero di fatto portato all’arresto.
Tra i rumors più diffusi, infatti, dietro all’arresto, oltre alla guida in stato di ebbrezza, ci sarebbe anche il fatto di essere stato fermato con diversi tipi di droghe addosso, fra cui cocaina e popper, oltre a un farmaco per la cura dell’Hiv, presumibilmente assunto dal cantante, che ha destato moltissima preoccupazione nei fan. Secondo diverse fonti Justin avrebbe infatti un problema di dipendenza da sostanze, oltre all’alcool (sebbene il cantante e i suoi amici lo neghino, al momento), ma lui ha preferito comunque rassicurare tutti, rifiutando il ricovero in una struttura di rehab. Certo, va detto che la guida in stato di ebbrezza, di per sé, non comporta necessariamente un ricovero in una struttura di riabilitazione, nemmeno negli Stati Uniti, eppure i dettagli che stanno emergendo nelle ultime ore, fanno seriamente dubitare delle lucidità di Justin.
D’altra parte, come sottolineato dal sito di gossip Tmz, dopo un simile arresto, non è raro in realtà, che le star di Hollywood ricorrano immediatamente a misure “proattive” – tipo un percorso di rehab – per cercare di apparire meglio agli occhi dei giudici, nel tentativo di ricevere una riduzione di pena. Forse però, proprio per questo, Justine Timberlake ha sentito il bisogno di informare che non intende intraprendere un percorso in tal senso, anche perché non ha precedenti in altri arresti. Solo due giorni prima di essere fermato dalla polizia, durante un concerto a Miami, il cantante aveva ammonito simpaticamente il pubblico, avvisando di “stare attenti là fuori”. Ironia della sorte, quello che non è stato molto attento alla fine è proprio lui. Che ne sarà allora del suo tour mondiale? La prossima data prevista è per venerdì 21 giugno allo United Center di Chicago e per il momento la star ha garantito di riuscire a salire sul palco, proseguendo anche con le date europee nel corso dell’anno. Bisogna vedere se però, dopo la sentenza, sarà in grado di mantenere gli impegni promessi.