Pierfrancesco Majorino, meneghino e classe 1973, è il candidato in Lombardia ed è un politico cresciuto in seno al Pd del capoluogo lombardo: indubbiamente uno dei volti più spendibili e disponibili nel partito lombardo, che va bene un po' a tutta la sinistra meneghina: è un po' di lotta, ma anche un po' di salotto. Attualmente europarlamentare e romanziere, con ben 9 volumi editi in libreria, coniugato con un'erede dell'imprenditoria e padre di due figli. Omonimo e quasi abbinato, en pandan, con l'attuale assessore di Milano, Pierfrancesco Maran: l'altro "golden boy", come usano dire, per mezzo di tristissimi anglismi da boomer, nel Pd di Milano. Anche Maran era in competizione per il ruolo di candidato del partito alle elezioni lombarde. Anche lui, da circa due decenni, cambia poltrone e sempre all'interno del governo del Comune. Prima nella giunta Pisapia (2011-2016) con ruolo di assessore alla Mobilità e Ambiente, Acqua pubblica, Energia e Metropolitane. Poi nel Sala 1 (2016-2021) e Sala 2 (2021-?): bis di assessorato a Casa e Piano quartieri e ulteriori deleghe sulla città. Ma il prescelto è Pierfrancesco Majorino: attivista politico fin dal liceo e negli stilosissimi anni ‘90 e ha percorso l'involuzione della sinistra italiana, soprattutto di quella dell'Area-C di Milano: partenza ufficiale coi Ds nel 1998, passando per l'Ulivo di Prodi nel 2006, ha sempre combattuto sui banchi del consiglio comunale milanese, come capogruppo dal 2008 al 2011.
Ovvero all'opposizione della Sindaca di allora, l'attuale candidata del "terzo polo" Letizia Moratti e il, di lei, fidatissimo braccio destro e City Manager: Beppe Sala. Di cui, per quel trend in corso almeno da un quindicennio proprio a Milano, a causa della cooptazione di potere a Sinistra, alla fine il Beppe Sala è diventato il capoufficio proprio di Pierfrancesco Majorino. Infatti l'iter nel governo cittadino più "gauche au caviar" d'Italia, è: assessore alle Politiche sociali con il sindaco avvocato, Giuliano Pisapia (2011-2016), nonché col primo regno sul Ducato di Milano da parte del sindaco Beppe Sala, ma fino al 2019. In quell'anno viene chiamato dal gotha nazionale del partito e, come spesso accade nel Pd, una promozione con candidatura alle elezioni, si trasforma in un'esilio: nel 2019 viene eletto nell'Europarlamento, ciao ciao Milano. E adesso, 3 anni dopo, torna dall'Erasmus perché richiamato, abile e arruolato, alla conquista del grattacielo della Regione Lombardia.
Giunta la notizia alle orecchie di MOW, subito è saltato in mente, come a moltissimi altri, l'episodio del battibecco con Matteo Salvini del 2019. Una querelle a suon di Instagram, contro la potenza di fuoco e i bombardamenti con foto improbabili, da parte dell'allora "capitano" della Lega. Ma oggi è tutto un altro mondo: Morisi è scomparso dai radar, che forse le ideone su cosa pubblicare online erano dovute ai postumi di festini a base di Chemsex e insieme alle ragguardevoli dimensioni degli organi sessuali di prostituti: ok maschi, ma pure stranieri, seppur comunitari. Quelle vicende hanno ampiamente ridimensionato il ruolo di "social media manager", che suonava come un lavoro figo, ma la cronaca nazionale ha dimostrato che non lo è mica tanto. Che cose da provinciali, come dicono nella “Milano da bere”. E per entrare in quella dei salotti bene, MOW indossa un Majorino vintage e trendy: nel 2016 e in campagna elettorale per le amministrative, vinte poi dal "candidato manciuriano" l'avvocato Pisapia, sbucò fuori un video d'antan con cui i social letteralmente impazzirono: negli anni ‘90 dopo un intervento dell'ordine pubblico a scuola, di un imberbe Majorino studente, di fronte alle telecamere del TG5 di Mediaset. Sei anni fa si trasformò subito in un tam-tam e in un meme, con l'altrettanto giovane e affascinante attore americano: Brad Pitt. Lo racconta ancora oggi il video pubblicato dalla tv online del quotidiano Il Secolo XIX. Per la gioia dei propri lettori, MOW propone anche il sequel in versione fotografica, che documenta il cambiamento d'immagine di Majorino: da Brad Pitt a "Silent Bob", celeberrimo personaggio del lungometraggio cult "Clerks".
Ma il video da leccarsi letteralmente le orecchie è lo scontro epocale del 1996 tra il giovane Majorino e un'allora ventenne Giorgia Meloni. L'interazione da agguerrita assemblea scolastica, avvenne in diretta televisiva su Mediaset Canale 5, durante una puntata del Maurizio Costanzo Show. Prima ci fu l'introduzione del noto conduttore coi baffi: "Giorgia Melloni, ah no Meloni, me l'hanno scritto con due elle?" e poi l'intervento della futura Premier d'Italia: "Il ministro Berlinguer, non credesse di poterci fare stare zitti, semplicemente dialogando con i suoi studenti di sinistra, perché noi, di Azione Studentesca, scenderemo in piazza il 9 novembre..." A quel punto scattò l'intervento di un barbuto Pierfrancesco Majorino, dalla platea del teatro: "Io credo che questo sia proprio un vostro tentativo, perché voi oggi oggettivamente non ci siete nelle piazze, insomma nelle scuole, nei movimenti... voi siete un po' in imbarazzo".
Nel 2022 e 26 anni dopo, per quella divina ironia che solo il destino riesce a produrre, l'Italia è tutto un altro mondo: Pierfrancesco Majorino è il candidato del Pd per diventare l'eventuale Presidente della Regione Lombardia, ma certo Giorgia Meloni non è in imbarazzo: è il Presidente del Consiglio dei Ministri del governo italiano.