A quanto pare per Flavio Briatore tutto va a gonfie vele negli affari. Il riferimento è alla sua chiacchieratissima catena di pizzerie Crazy Pizza, che pare aver un futuro più roseo che mai. Infatti, si legge su Il Sole 24 Ore, “i risultati economici della catena di locali ora sembrano accelerare”, tant'è che, riporta una comunicazione della società Majestas, “dopo aver chiuso il 2023 con un fatturato di oltre 25 milioni di euro a livello di sistema (in crescita del 24% sul 2022, ndr) per il 2024 puntiamo a superare i 45 milioni di euro, grazie a una solida strategia di crescita e innovazione”. Grosse fortune, nel vero senso della parola, eppure sembrerebbe che mr. Billionaire proprio non riesca a stare lontano dalla polemica. A parte la sua uscita in famiglia, tutta la famiglia (incluse ex fiamme), al Gran Premio di Monaco, e il suo ritorno alquanto inaspettato in Formula 1, chiamato in veste di consulente per Alpine, ha fatto molto discutere il suo dissing a distanza con Angelo Bonelli (Alleanza Verdi) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana); o come li ha chiamati l’imprenditore “verdi e comunisti” (ha detto anche di peggio, in realtà). La colpa dei due politici è stata quella di ricalcare le orme degli attivisti di Mare Libero, presentandosi, con tanto di contestatori (“dieci o dodici scappati di casa” ha commentato Briatore) al lido del Twiga a Marina di Pietrasanta, in Toscana, per protestare contro la privatizzazione delle spiagge e contro lo stesso imprenditore italiano. L’azione è stata definita dalla coppia Bonelli-Fratoianni, arrivati con tanto di t-shirt personalizzate su cui erano stati stampati dei messaggi rivolti proprio al businessman di Verzuolo, come “lascia Monte Carlo” o “paga le tasse in Italia”, la “presa della spiaggia”. Bene, il tutto sembra essere terminato con un classico nulla di fatto. Insomma, le spiagge rimangono private, Briatore rimane a Monte Carlo, e “verdi e comunisti” hanno lasciato il Twiga. Ciò che ha acceso l’attenzione mediatica su questo episodio, però, è stato il video di risposta di Flavio postato sul suo profilo Instagram, in cui l’imprenditore dichiara alcune cose che non hanno convinto del tutto…
Le frasi incriminate di Briatore sono “il Twiga c’ha centocinquanta persone, non parlano che il Twiga ha centocinquanta famiglie sul libro paga” e “il Twiga paga quasi tre milioni di tasse durante la stagione, questo a loro non interessa”. Nulla di strano, almeno all’apparenza, eppure il giornale online Open ha voluto analizzare queste dichiarazioni, facendo una ricerca sul bilancio 2023 del Twiga. Ebbene, sembrerebbe proprio che mr. Billionaire abbia gonfiato un tantino i numeri citati nel suo video Instagram; e con “tantino” si intende “tantissimo”. Infatti, riporta il giornalista Franco Bechis, “è possibile che fra stagionali e lavoratori occasionali il Twiga srl paghi 150 persone, ma certo non mantiene 150 famiglie, perché il numero medio di dipendenti della società citato nella nota integrativa al bilancio è circa un terzo di quello indicato da Briatore: 52,88 arrotondati a 53”. Primo debunk. Secondo, continua Bechis, “tre milioni di tasse «durante la stagione» sono invece totalmente distanti dalla realtà. Il Twiga nel 2023 ha fatturato 9,5 milioni di euro, in crescita di oltre il 15% rispetto all’anno precedente, e ha registrato un utile di 460.795 euro, questo invece in discesa del 27,6% rispetto al 2022. Le tasse inserite in bilancio sono in tutto l’anno 2023 165.139 euro, una somma che è il 5,5% dei 3 milioni ipotizzati da Briatore «durante la stagione»”. Ma Briatore ci racconta le bugie? L’analisi di Open, inoltre, puntualizza anche sulla (scarsa) tempestività dei pagamenti tributari da parte del Twiga, e rivela che “non è così tempestivo con i pagamenti [...] - tant’è che, sottolinea Bechis - nei prossimi 12 mesi poi il Twiga deve pagare anche un rateo di 53 mila euro per un avviso di accertamento su tasse non pagate nel 2013, altre 48 mila euro per un avviso di accertamento sul 2014 e 36 mila euro per un avviso di accertamento sul 2015”.