Nella lunghissima, forse eterna, guerra legale sull’eredità dell’avvocato Gianni Agnelli e di sua moglie Marella Caracciolo, in cui si sfidano figli (John, Lapo e Ginevra Elkann) contro madre (Margherita Agnelli), negli ultimi giorni si è palesata una nuova protagonista. Il suo nome è Jennifer Clark, di professione è una giornalista, e di recente ha pubblicato un libro dedicato alla famiglia torinese, intitolato L’ultima dinastia. Insomma, una che è riuscita a entrare nell’ingarbugliatissima matassa della royal family piemontese, discendente dal senatore Giovanni Agnelli fondatore della Fiat, portando alla luce informazioni esclusive. Insomma, dall’uscita del suo scritto, la notizia fondamentale, soprattutto riguardo alla causa in corso, che ha reso nota la scrittrice di origine statunitense è che il controllo della società semplice Dicembre, a cui è legata la holding Exor con tutti gli affari di famiglia (tra cui Stellantis e Juventus), sarebbe “blindato” nelle mani di John Elkann. Dunque, in qualsiasi modo si possa concludere la lunga battaglia contro mamma Margherita, Jaky continuerà a comandare in famiglia. E la Clark ha sottolineato questo passaggio ancora una volta nella sua intervista rilasciata a La Stampa, in cui ha detto che “dal punto di vista della governance della Dicembre [...] non credo che ci potranno essere conseguenze”. Ma, a quanto pare, lady Agnelli la pensa in modo diverso…
Infatti, la figlia dell’Avvocato e il suo legale Dario Trevisan, come riporta Ettore Boffano su Il Fatto Quotidiano, “contestano alcuni contenuti del libro […] scritto dalla giornalista americana Jennifer Clark. L’autrice - scrive Boffano - parla di ‘un atto notarile firmato nello studio di Grande Stevens (non è un notaio, ndr), il 24 marzo 1999’, che modificava lo statuto della società semplice ‘Dicembre’ (che assicura la guida di Exor)”. Il documento inoltre, secondo quanto riportato dalla Clark, vedrebbe anche la firma della stessa Margherita. “Quel passaggio - si legge ancora sul Fatto - era stato ripreso dall’Ansa e ora Trevisan ha inviato una lettera all’agenzia e a Clark, parlando di ‘circostanze non corrette e dichiarazioni errate’”. Insomma, nella sostanza, per Agnelli e il suo avvocato, “affermare che ‘John non perderà mai il potere decisionale’, qualora la causa civile - scrive Boffano - restituisse la maggioranza alla madre sarebbe frutto, ‘di un grave travisamento’”. Nella lettera scritta da Trevisan, inoltre, si sottolinea come “chi sia stato nominato amministratore - si riporta sul Fatto - ‘può essere sempre revocato ove ricorra una giusta causa’ e anche su istanza di qualsiasi socio di minoranza”. Infine, riporta ancora Boffano il contenuto della missiva, “qualora un amministratore di società semplice venisse condannato per reati fiscali, potrebbe essergli comminata anche l’interdizione da 6 mesi a 3 anni, con conseguente nomina di un nuovo amministratore”.