Cosa sta succedendo – di nuovo – nella redazione di Repubblica? Il noto quotidiano del gruppo Gedi (Agnelli-Elkann), guidato da Maurizio Molinari è finito al centro di un’altra polemica, dopo che nella giornata di ieri, 4 giugno, ha pubblicato un articolo dal titolo “Cari studenti, Israele non è un regime” di Denis MacEoin. L’articolo è in realtà una lettera aperta del noto accademico britannico esperto in studi sul Medio Oriente ed è apparso fra le pagine culturali, presentato come “una risposta di Denis MacEoin alla mozione presentata dall’Associazione studentesca dell’Università di Edimburgo per boicottare tutto ciò che è israeliano” e soprattutto “Denis MacEoin è (al presente!, nda) un esperto di affari del Medio Oriente. Ecco la sua lettera agli studenti”. Qual è il problema in tutto ciò? L’autore è in realtà morto nel 2022 e la lettera risale a oltre dieci anni fa – è stata scritta nel 2011 – ma non è stato in alcun modo specificato, anzi, ripreso come se l’autore fosse vivo. Come fa un morto a rispondere ai problemi della geopolitica contemporanea, viene quindi da chiedersi?
La questione ha quindi generato una shitstorm di polemiche e commenti ironici sul web verso Repubblica, soprattutto su X, oltre alla pagina di satira su Facebook “Osservatorio sul declino della stampa italiana”, perché, se è vero che non c’è nulla di male nel pubblicare una articolo o una lettera del passato, è anche vero che nel frattempo la situazione è Medio Oriente, e in particolare fra Israele e Palestina, è deteriorata moltissimo, ed essendo l’autore scomparso da oltre due anni, è difficile dire se sarebbe ancora d’accordo con le medesime affermazioni, e in questo modo si rischia di strumentalizzarne le idee, senza che lui possa ovviamente darne il consenso o replicare. In questo caso, quindi, la specifica sulla sua morte e la data originale della lettera, era un fatto necessario. Poche ore dopo, quando la polemica era infatti già montata, è arrivato anche il commento del Comitato di redazione di Repubblica che ha scritto una nota per prendere le distanze da un “ennesimo caso sconcertante che siamo costretti a denunciare”. Di certo però, questa non è la prima volta che Repubblica pecca di superficialità, dopo che la scorsa settimana era stata duramente criticata su Instagram per un Reel di commento sulla foto creata con intelligenza artificiale “All Eyes On Rafah”, dove l’intervento si era concentrato a parlare solo del fattore IA, senza menzionare nulla su quello che stava accadendo realmente a Rafah, in Palestina.
Anche nei mesi precedenti Repubblica aveva fatto parecchio discutere, fra l’intervista al cantante Ghali – notoriamente pro-Palestina – bloccata dal direttore Molinari (pare, in piena notte) proprio per evitare di parlare della situazione a Gaza, dopo che il cantante aveva detto “Stop al genocidio” sul palco di Sanremo; allo sciopero e alla mozione di sfiducia contro Molinari dello scorso aprile, dove i giornalisti del quotidiano denunciavano la “gravità della censura del servizio di apertura di Affari & Finanza nel numero dell’8 aprile 2024”. Insomma, fra una “svista”, una distrazione, una omissione e una cancellazione, quello del defunto Denis MacEoin è solo l’ennesimo caso sconcertante, mentre il direttore Molinari si diletta a intervistare Geronimo Stilton (cosa che ha fatto davvero, al Salone del Libro di Torino 2024).