Voi che fate i meme di Musk con il braccio teso, che ridete quando ne vedete uno e li condividete sui social, sappiate che non c’è un cazzo da ridere. Ma proprio un cazzo. Perché uno su Elon Musk e Trump la può pensare come vuole, ma una cosa è certa. Musk con quel gesto ha fatto qualcosa di abnorme, ha richiamato durante la cerimonia per il presidente degli Stati Uniti d'America, leader del cosiddetto mondo libero, un periodo orrendo della storia dell'umanità. Il meme come arma politica è una strategia, contribuisce a normalizzare qualcosa di pesante, non lo neutralizza, lo sminuisce. Quello che dovrebbe indignarci viene banalizzato con un “lol”. Non è più satira, è propaganda. Anche perché i meme sono molto più virali di qualsiasi altro contenuto.
Non è un caso che un filosofo, Slavoj Žižek, parlando di Trump al suo primo mandato, citasse il film satirico Braazil di Terry Gilliam, dove si spiega come il potere moderno abbia imparato a sfruttare l’elemento clownesco – dalle barzellette ai meme – per mantenere la sua forza. E infatti la cripto ufficiale di Melania Trump qual è? Una sui suoi meme. E a chi normalizza e banalizza dico: leggetevi Nick Land e il suo Iluminismo oscuro. Land è un filosofo che teorizza ciò che per lui sarà il prossimo futuro, ovvero un mondo post democratico, in mano all'intelligenza artificiale, ai tecnocrati e agli oligarchi, dove solo questi ultimi riescono a salvarsi e ogni imperfezione è abolita. Vi ricorda qualcosa? Vi ricorda qualcuno? E se pensate che i tecnocrati sia un'invenzione di questi ultimi 20 giorni be' siete vittime di un'altra propaganda, portata avanti da chi fino a ieri i vari Musk e Zuckerberg li ha detassati e favoriti e oggi, siccome hanno cambiato bandiera, li addita come il Male assoluto. No, non c'è niente da ridere.