“Ieri un ragazzo giovane mi ferma in metropolitana per una foto e mi fa: ‘Hey, Parods, che cosa ne pensi della situazione dei migranti a Lampedusa?’ Una domandina da niente. C'ho anche scritto un libro, Il tropico dei perdenti. Comunque ti devo una risposta”. Inizia così l’ultimo video di Roberto Parodi, che siamo abituati a ricordare come appassionato di auto e moto ma che ha alle spalle una carriera da scrittore di viaggi, anche nelle zone da cui arrivano i migranti. Così una sua risposta, molto franca, che non lascia spazio ad ambiguità, individuando colpe e falsa retorica: “Primo dogma, i flussi dei migranti sono inevitabili. No. Dipende da quello che ci fa fare l'Europa e da quello che fa l’Italia. Decine di stati al mondo gestiscono i flussi dei migranti, la civilissima Svezia, l'Inghilterra, l'Australia, il Giappone. Poi c'è il caso di Malta: vista dalla Libia come Lampedusa, però nel 2023 zero migranti. Perché? Perché Malta tiene i porti chiusi, non risponde alle chiamate di aiuto, fa soltanto operazioni di respingimento, non di recupero. Gli scafisti inevitabilmente non vanno più a Malta. Essenzialmente Malta se ne sbatte altamente delle regole dell'Europa, ma non mi sembra che il rappresentante a Strasburgo rischi la fucilazione”.
Ma non finisce qui. Parodi continua: “Punto due, guardate questa mappa. Perché in Spagna 3.800 migranti e in Italia stessa data 20.000 migranti? Perché la Spagna si è data da fare, collabora da decenni col Marocco, con la Mauritania. Abbiamo provato anche noi con la Libia, ovviamente situazione ingestibile. Con la Tunisia siamo stati sfigattissimi. I tunisini sono in profonda crisi. Quindi l'Italia è più sfigata degli altri paesi proprio geograficamente. Poi il fenomeno delle varie Open Arms. Prima di tutto si piazzano a 20 miglia dalla costa libica e ovviamente i migranti e scafisti sono indotti a provarci perché c'è subito la nave appena lì a prenderli. Poi fanno la parte facile, arrivano, salvano tutti, eroi, eroi, ma i veri eroi sono quelli che a Lampedusa devono gestire tutta questa situazione e poi in Italia quella è la parte difficile. Altro che eroi, eroi. Ecco, poi dovete spiegarmi perché li devono portare tutti da noi quando con un giorno di navigazione in più si arriva in Corsica, si arriva in Grecia, si arriva alle Baleari. Li scaricassero a Formentera, tanto il Pareo ce l'hanno già, gli manca soltanto il Gin Tonic, quindi cosa fare? Il blocco navale non è risolutivo, bisogna spostare la selezione più lontano da noi, sul territorio africano. Andare all'origine, impedire questi viaggi della speranza dal Niger, dalla Nigeria, dalla costa d’Avorio”.
Parodi è il solito razzista solo per aver detto la verità? Ovviamente no. Le ragioni della sua posizione le spiega alla fine del video e hanno a che fare con il minimo comune denominatore di tutti gli esseri umani: la dignità. Una cosa che, secondo il Parods, non potremmo garantire a tutti qui in Italia: “Credetemi, ci sono stato, ho parlato con questa gente che ha l'illusione dell'Europa. Quello di cui parlo nel mio libro. Attraversano il Sahara, fanno delle cose allucinanti, muore il 5%. E per cosa? Per arricchire la tratta degli esseri umani. Per finire a spacciare davanti alla Stazione Centrale. E le donne ancora peggio. È palese che non siamo in grado di garantire dignità a queste persone e dovremmo avere l'onestà di dirglielo con buona pace dei buonisti dell'accoglienza incondizionata”.