Era tutto perfetto. Una sesta stagione costruita come una partita a scacchi: movimenti calcolati, tensione, svolte. Poi arriva la Rai e decide di rovesciare il tavolo: checkmate, ma contro se stessa. Perché chi aspettava il gran finale di Rocco Schiavone su Rai2 si è ritrovato già in mano la soluzione del caso, servita su RaiPlay con una settimana d'anticipo. Un suicidio televisivo? Una strategia per spingere la piattaforma streaming? O un clamoroso autogol? Mentre la serie con Marco Giallini viaggiava a ritmo costante sui due milioni di spettatori e un dignitoso 10,3% di share, i piani alti di Viale Mazzini hanno pensato bene di azzerare il concetto stesso di "attesa". L'intera stagione, disponibile tutta insieme. Cioè, scusate, un finale che si chiama "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Sudamerica?" e voi lo piazzate online come un tutorial su come montare una mensola Ikea?

La Rai voleva dimostrare di essere al passo coi tempi, di poter giocare sullo stesso terreno di Netflix e Prime Video. Peccato che mentre loro si muovono con logica, qui sembra di ragionare a caso. Se anticipi tutto su RaiPlay, cosa ti aspetti poi in diretta? Numeri record? Hype? No, quello lo perdi. Ti ritrovi con una platea di pubblico divisa in due categorie: quelli che si sono bruciati il finale da soli e quelli che lo hanno letto sui social. E visto che ormai è tutto alla luce del sole, raccontiamolo questo finale. Schiavone parte per il Sudamerica con Brizio alla ricerca di Furio, scomparso mentre seguiva le tracce di Sebastiano. Lo trovano a Buenos Aires, dove scoprono che Sebastiano, in realtà, si è costruito una nuova vita. Niente vendetta, niente resa dei conti. Lui ha scelto di sparire, di tagliare i ponti con il passato. E Rocco? Lo guarda da lontano e lo lascia andare. Fine. Titoli di coda. Senza gloria, senza spari, senza colpi di scena finali. Solo un uomo che si porta addosso il peso di tutto ciò che ha perso. Un finale da "sticazzi" o da "mecojoni", come si chiederebbe lo stesso Schiavone? Più il secondo: una chiusura perfetta, malinconica, coerente. Peccato che la Rai abbia deciso di spoilerarcela con una settimana d'anticipo.
