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ROMA FA SCHIFO? E il caos turismo? Rocca (Fdi) a MOW: “Furti, rapine e aggressioni ai turisti. I prezzi delle spiagge colpa di Giorgia Meloni? Non è un regime, non decide il Governo, ma il Pd di Schlein...”. E su Gassman e la droga nella Capitale...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

  • Foto: Ansa

13 agosto 2025

ROMA FA SCHIFO? E il caos turismo? Rocca (Fdi) a MOW: “Furti, rapine e aggressioni ai turisti. I prezzi delle spiagge colpa di Giorgia Meloni? Non è un regime, non decide il Governo, ma il Pd di Schlein...”. E su Gassman e la droga nella Capitale...
Roma in mano a borseggiatori e turisti in fuga? Tra scippi, borseggi e un Giubileo vissuto come occasione mancata, ecco tutti i problemi della Capitale che abbiamo affrontato con Federico Rocca (Fratelli d’Italia): accusa l’amministrazione Gualtieri di inerzia su sicurezza e degrado, critica la sinistra per la reticenza ad affrontare il problema e denuncia infrastrutture ferme e opere incompiute. Poi il dibattito sul caro prezzi, il peso della criminalità organizzata e l’interrogativo politico: perché il centrodestra, nonostante la spinta nazionale, a Roma continua a non vincere?

Foto: Ansa

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Roma, vetrina d’Italia e meta da sogno per milioni di turisti, rischia di essere ricordata più per scippi e rapine che per il Colosseo e Piazza di Spagna. È la fotografia che ribalza, purtroppo, anche su quotidiani internazionali e a parlarne con noi è Federico Rocca, uomo di Fratelli d’Italia in Assemblea Capitolina, che in questa intervista denuncia come la microcriminalità quotidiana, i borseggi nelle metropolitane e gli scippi nelle zone centrali abbiano ormai un impatto diretto sull’immagine internazionale della città. Un quadro aggravato, sostiene, dall’inerzia del Campidoglio e dalla reticenza della sinistra ad affrontare il tema sicurezza, preferendo minimizzare o attribuire le criticità a “percezioni” distorte. Sul tavolo anche la gestione del Giubileo da parte del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, definita un’occasione mancata: infrastrutture ferme, opere incomplete, taxi e mezzi pubblici insufficienti, con oltre la metà degli interventi previsti ancora bloccati. A questo si sommano il dibattito sul caro-prezzi, l’eterna questione del contrasto alla criminalità organizzata e il nodo politico: perché, nonostante il vento nazionale favorevole, a Roma il centrodestra non riesce a conquistare il Campidoglio?

Giorgia Meloni e Roberto Gualtieri
Giorgia Meloni e Roberto Gualtieri Ansa

Da Presidente della Commissione trasparenza di Fratelli d’Italia, come percepisce la narrazione che viene fatta non solo dell’Italia, ma soprattutto di Roma, in cui le vacanze romane oggi sono chiacchierate non per la bellezza della città ma per i furti e le problematiche legate alla sicurezza?

Allora, purtroppo è una triste constatazione, perché quotidianamente turisti, sia italiani che stranieri, sono vittime di furti, rapine e aggressioni. Non ultime quelle durante il Giubileo, dove tantissimi pellegrini, venuti a Roma in buona fede, tranquilli e rilassati, con un approccio ospitale verso la città, si sono trovati, in alcune zone, soprattutto nel centro e nelle metropolitane, vittime di borseggiatori e scippatori. Questo accade non solo ai turisti, ma anche ai romani, perché ormai è un fenomeno quotidiano, raccontato e documentato ogni giorno, sul quale l’amministrazione è totalmente inerme. Laddove doveva intervenire il governo, potenziando il progetto “Strade sicure” con più militari in strada, e laddove si doveva rafforzare la presenza delle forze dell’ordine, lo si è fatto. Ma i luoghi che rimangono maggiormente colpiti sono le metropolitane, dove dovrebbe intervenire Roma Capitale, e gli autobus, oltre al centro, dove la Polizia Locale potrebbe fare di più, anche nel contrasto agli ambulanti abusivi, di cui noi continuiamo a riscontrare una forte presenza nel centro, vicino ai monumenti e non ci sembra ci sia un’azione incisiva di contrasto. Poi rimane il fatto che, se tu mantieni in piedi luoghi da cui partono persone che, provengono principalmente dai campi Rom e da alcune comunità latinoamericane in palazzi occupati, queste poi escono in città e si rendono protagoniste di certi fatti.

Quali possono essere le misure di contenimento? Perché Roma oggi, da questo punto di vista, versa in una situazione preoccupante. La destra ha approvato, tra mille discussioni, il decreto sicurezza, però sembra che il problema non sia stato completamente risolto se l’allarme resta così alto.

Il problema è stato limitato, ma non risolto. Un problema come questo non si risolve nel breve periodo, ma nel lungo, con azioni incisive e coordinate. Bisogna intervenire su più fronti: non basta la presenza delle forze dell’ordine in strada, serve recuperare le zone abbandonate e degradate, chiudere una volta per tutte i campi Rom e intervenire laddove ci sono realtà che si rendono protagoniste di questi fatti. Ovviamente, a rimetterci è anche l’immagine della città, perché il biglietto da visita che viene dato, e che poi viene raccontato, è che Roma non è una città sicura. Qualcuno parla di percezione, altri di sicurezza reale. Anche la percezione è un problema: se uno racconta di non sentirsi sicuro a Roma, questo non fa bene alla città, al di là di chi è vittima diretta di un reato o di un’aggressione. È un dato di fatto che la sinistra sia allergica ad affrontare il tema. Abbiamo visto come hanno reagito sul decreto sicurezza: sono scesi in piazza a manifestare, parlando di svolta autoritaria, di regime, di stato di polizia. Alla sola parola “sicurezza” saltano sulla sedia, perché per loro il problema non c’è o non va risolto. Abbiamo esponenti della sinistra che si dicono preoccupati nel vedere forze dell’ordine in strada. È evidente che su questo tema partiamo da posizioni politiche opposte: loro tendono a negare o a non affrontare il problema. Io credo che vivere in città e quartieri più sicuri dovrebbe essere un obiettivo comune.

Piccoli passi avanti, quindi, ma una situazione ancora complessa.

Sì, perché a Roma la microcriminalità quotidiana si somma a una criminalità più organizzata, localizzata in alcuni settori, e a quella “sommersa” legata a indagini, controlli sui flussi di denaro, attività commerciali e spaccio. Roma è una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, e finché ci sarà denaro da investire e ripulire, la criminalità organizzata continuerà a gestire certe situazioni, che si mescolano con la microcriminalità. Quarticciolo, San Basilio e Tor Bella Monaca, ad esempio, vedono un mix tra criminalità organizzata e spacciatori di strada. Lì, se porti la polizia, una parte della sinistra locale protesta, come se fosse un problema avere più controlli. Io invece avrei ringraziato il governo per l’attenzione. Si possono fare progetti per contrastare il disagio giovanile, sostenere attività commerciali e promuovere la cultura, ma se non togli sentinelle e spacciatori dalle strade, è inutile. Le azioni devono essere fatte insieme.

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Per quanto riguarda il turismo, a Roma c’è, come nel resto d’Italia, anche il problema del caro prezzi: aumenti dal cibo al pernottamento, complice anche il fattore Giubileo. Prezzi che non sono stati in alcun modo calmierati…

Sui prezzi non calmierati, direi “nì”. Alcuni posti a Roma hanno prezzi alti, ma in altri luoghi sono normalissimi. Non so se chi parla di caro-prezzi sia stato in altre capitali: Milano è il doppio rispetto a Roma, Torino è molto più cara, all’estero poi siamo su cifre inavvicinabili. A Parigi e Londra, per esempio, i costi sono altissimi. In Islanda un caffè costa 7 euro; negli Stati Uniti una colazione da Starbucks a Miami ti può costare 40 euro. Quindi, dire che Roma è cara non mi sembra corretto. Roma, come capitale e metropoli, è in linea o leggermente sotto rispetto alle grandi capitali europee e occidentali. È vero che il potere d’acquisto è calato, ma non da un anno: è una condizione che dura da più di un decennio. L’intervento sul cuneo fiscale è stato utile, altrimenti l’inflazione avrebbe inciso ancora di più sui portafogli degli italiani. Non capisco questo disfattismo costante: oggi il PD parla di disastro sul turismo, eppure in Italia gli arrivi sono aumentati rispetto allo scorso anno.

Le polemiche in questi giorni sono state tante, non ultimo Gassman che ha parlato di spiagge vuote e deserte.

Evidentemente o le persone hanno fatto altre scelte di vacanza o, se si parla di operatori balneari, non si è capito che mantenere certi prezzi è un problema. Non è che l’anno scorso o tre anni fa un lettino a Viareggio, in Sardegna o a Fregene costasse meno: i prezzi sono rimasti gli stessi, già alti. Magari la gente si è stancata di pagare 50-60 euro per un ombrellone e due lettini. È un problema degli operatori, che dovrebbero considerare anche i costi delle concessioni e delle materie prime, ma resta il fatto che i prezzi sono alti da anni.

Però c’è anche chi incolpa la Meloni di questa “fuga dal mare” e dalle vacanze. Come ha fatto la Schlein…

Come se il governo potesse decidere se un lettino deve costare 15 o 35 euro… Il governo Meloni non ha questo potere, e neppure gli altri governi. Siamo in libero mercato: è il gestore dello stabilimento a decidere se far pagare un lettino 20 o 50 euro. In altri Paesi, dove il governo stabilisce i prezzi, parliamo di regimi. Qui è diverso: se vogliamo prezzi controllati, bisogna fare stabilimenti comunali, dove il Comune fissa le tariffe. Mi sembra una polemica fuori dal mondo. L’altro giorno Onorato e Gualtieri gioivano per i numeri del turismo a Roma. Allora i turisti sono in aumento o in calo? Forse nel Partito Democratico dovrebbero mettersi d’accordo. Se seguiamo la versione di Onorato e Gualtieri, a Roma ci sono più turisti; se seguiamo altre voci, sono in calo. In ogni caso, i flussi turistici non dipendono da loro, ma da scelte fatte soprattutto all’estero.

Quanto ha inciso il Giubileo?

I dati sono contrastanti. L’anno scorso si parlava di un raddoppio degli arrivi, ma avevo già detto pubblicamente che non sarebbe stato automatico: alcuni turisti, proprio per evitare il caos, avrebbero rinunciato a venire. Infatti, senza contare i pellegrini, i turisti sarebbero in calo rispetto agli anni precedenti. Arriviamo impreparati: le opere considerate “essenziali e indifferibili” sono al 45%, tutte le altre procrastinate. Se davvero fossero arrivati i numeri previsti, la città sarebbe stata ingestibile.

Cosa è che Gualtieri non ha fatto? Quali sono le opere che, da questo punto di vista, gli imputeresti come mancanze?

Dal punto di vista trasportistico, le opere fatte per il Giubileo sono praticamente inesistenti. Ci stiamo reggendo sull’attuale struttura che già avevamo: sia in termini di autobus, sia di metropolitane, non c’è stata alcuna nuova linea aperta. Non ci sono autobus in più per il Giubileo, né i famosi taxi in più previsti per il Giubileo. Siamo ad agosto, il Giubileo finirà tra quattro mesi e lo stiamo affrontando con la stessa infrastruttura dell’anno precedente. Questo è un fallimento, perché c’erano fondi per investire in infrastrutture. Gli interventi sono stati procrastinati. Hanno rifatto Piazza Venezia, Piazza Risorgimento, Piazza San Giovanni, ma gli interventi del Giubileo si concentrano su una porzione molto ristretta della città. La vela di Calatrava non la realizza Gualtieri: si fa con 80 milioni di euro del governo, e i lavori non sono di Roma Capitale. Anche l’auditorium da 8.000 posti e il piano per i mezzi volontari per la sicurezza del Giubileo dei Giovani non sono stati realizzati dal Comune. Secondo me, il Giubileo poteva essere una grande occasione, ma è stata persa. Non c’è stato un cambiamento evidente tale da segnare un salto di qualità per la città. Il 55% delle opere previste non è stato fatto; i fondi PNRR sono fermi al 15% e devono essere spesi entro il 2026. Molti lavori li sta realizzando l’ANAS o l’ASTRAL, non Roma Capitale. Se avesse dovuto fare tutto il Comune, saremmo ancora fermi. E lui, pur con i poteri commissariali, ha fatto poco: figurarsi con i poteri ordinari.

Ma non si chiede perché, nonostante questi problemi, la destra non vince a Roma da anni?

È una riflessione che dobbiamo fare. Dopo l’esperienza con Alemanno e poi Marino, ci sono stati cinque anni di Raggi grazie alla spinta grillina, che oggi è finita. Le scorse elezioni sono state particolari: Gualtieri ha vinto al ballottaggio contro Michetti grazie al sostegno pubblico del Movimento 5 Stelle e di Calenda, che all’epoca prese il 20%. Tutti gli altri schieramenti si sono compattati contro di noi. Oggi, però, né Calenda né il M5S governano con Gualtieri: sono all’opposizione. Ci sono ancora delle realtà in città legate al centrosinistra e c’è ancora una fascia di persone che decide in base alla proposta elettorale più convincente, per cui siamo noi a dover essere ancora più incisivi.

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