Fine della festa tutti a casa. Cosa resta? Il conto da pagare of course. Nei conti della Federazione Golf c’è un buco non proprio piccolissimo: ben 13 milioni di euro causa Ryder Cup. Di cosa si tratta? Della manifestazione che avrebbe dovuto cambiare del tutto la storia del golf italiano. E le cose non sono andate esattamente come ci si aspettava. Se lo Stato, o meglio i contribuenti, non fossero intervenuti per sanare la toppa adesso parleremo di fallimento, senza se e senza ma. Dal mondo della politica, e non solo, si paventava un successo assoluto, tanto che la Ryder alla fine si sarebbe ripagata da sola. Il pienone c’è stato, ma non è bastato, tanto che i conti come spesso accade in queste occasioni sono stati sforati. O meglio, la FederGolf tanto ha detto e fatto che si è indebitata per ospitare la Ryder Cup.
Da dove provenga una voragine economica così grande ancora non è chiaro, dal momento che su questo fronte c’è sempre stata poca trasparenza sui vari costi sostenuti per le spese. Sta di fatto che l’Italia, a suo discapito, ha compreso che la Ryder Cup ha un costo che va al di sopra delle sue possibilità. Un costo che non si è riusciti a coprire nemmeno con i 60 milioni di euro erogati a rate dalla partecipata Sport e Salute, somma che almeno in teoria sarebbe dovuta servire per far quadrare i conti. Eppure, non sono bastati. All’appello, stando a quanto riportato dal Fatto, mancavano 13 milioni di euro. La soluzione? A coprire la mancanza dovrà pensarci lo Stato…