Tutto parte da un messaggio di Sabrina Colle (attrice, modella e storica compagna di Vittorio Sgarbi) nella chat Rinascimento Sgarbistan: “Personalmente – scrive Colle in riferimento alle polemiche che stanno investendo il critico d’arte in veste di sottosegretario – non ho letto parole di incoraggiamento da parte del presidente Meloni. Spero mi siano sfuggite e spero che lei cominci ad affidarsi a persone intelligenti e audaci. Perché i servi sono pericolosi. Oggi tocca a Sgarbi e domani a qualcun altro. E conflitti d’interessi importanti, con ministri dalle profumate consulenze, ce ne sono moltissimi. Ma stanno tutti zitti a proteggere il loro orticello. E parliamo di quattro conferenze meritate che tiene Sgarbi come Vittorio Sgarbi e non come sottosegretario. Vediamo quanti di loro vivono con lo stipendio che ricevono dallo Stato. Cominciamo a contarli, questi grandi uomini, questi uomini d’onore, questi uomini che rappresentano lo Stato e che osano parlare di Benedetto Croce leggendo solo i titoli dei suoi libri. Che facciano un confronto culturale, con un plotone che fa domande a caso e vediamo come rispondono, come sono colti, come sono preparati. Accettano la sfida? Domandine elementari da libri di liceo e poi altre più impegnative. Sapete come chiamo io Vittorio? Lo chiamo Google It. Mai un discorso letto, tutto a braccio, tutto improvvisato, tutto al momento frutto del suo enorme sapere. Vengano vengano i pavidi, i codardi, gli invidiosi quelli che lo vogliono mortificare. Si misurino. E non parlo del Fatto che è un giornale che fa la sua politica e ci penseranno gli avvocati. Io parlo di quelli che quando lo vedono per strada lo abbracciano e gli dicono che gli vogliono bene”.
Sentita da MOW, Sabrina Colle rincara la dose.
Dopo il messaggio di solidarietà nei confronti di Vittorio che lei ha mandato sulla chat “Rinascimento Sgarbistan” vuole aggiungere qualcosa?
Si, assolutamente. Mi dispiace moltissimo, perché nessuno conosce Vittorio meglio di me. Forse io lo conosco ancora meglio di quanto lui conosca sé stesso, infatti da qualsiasi espressione del suo viso, intuisco se sta per accadere qualcosa, anche una sua reazione scomposta e riesco sempre a prevenirla. Quindi, dopo venticinque anni che sto con Vittorio e vedo come ami l'arte, la cultura, quanto si dia da fare a sue spese in automobile su e giù per fare quattro conferenze, sono schifata da tutto questo linciaggio mediatico, anche perché il suo lavoro da sottosegretario è di gran lunga superiore del numero delle sue conferenze. Non c'è una sola persona del Governo che sia stato in grado di dire una parola di solidarietà. Hanno tutti paura perché loro sì che hanno i conflitti di interesse, non certo Vittorio, che va a parlare di bellezza, di arte e va a promuovere l'Italia come ha sempre fatto. I conflitti stanno dentro ma anche fuori, con chi cumula cariche e nessuno si irrita e si pone il problema se ci siano conflitti. Vittorio è un eccellente presidente del Mart di Rovereto, ruolo che svolge gratuitamente, è presidente della Fondazione Canova a Possagno e lo fa gratuitamente. Assessore a Viterbo a titolo gratuito e cerca di valorizzare e promuovere il territorio con tutta la sua passione. Al contrario, invece, assisto a tante richieste inutili, di persone che pur di avere visibilità, approfittano della sua carica di sottosegretario, per averlo senza compenso. Ma lui, generosamente, li accontenta. Lo fa, perché, nei suoi molteplici spostamenti, trova sempre una scusa per rivedere un pezzo del nostro Patrimonio. Ama il nostro Paese più di sé stesso, più della sua famiglia, più di me. Non ci sto a questo linciaggio e sarò spietata. È vomitevole mettere in dubbio tutte le battaglie che ha condotto, contro i suoi interessi, mosse semplicemente dall'etica che lo caratterizza. È lecito farsi pagare, è il suo lavoro, lo ha sempre fatto, è la sua vita e lo farà per sempre. Quando c’è conflitto, come nei casi nominati precedentemente, lo fa gratuitamente, ma il lavoro onesto si paga. Lui compra arte, opere di pittori non convenzionali, sfuggiti al mercato, ne avverte il talento, la poetica, se ne commuove e si indebita ma con il denaro che, in fondo, disprezza non si arricchisce di palazzi, automobili… compra spirito. Nessuno come lui è vicino a Dio che lo proteggerà. Ne sono certa.
Ma neanche privatamente ricevuto solidarietà da parte di qualcuno del Governo?
Del governo no, soltanto da parte degli amici, al limite forse sicuramente da persone influenti, ma non personalità politiche. No, perché a questo punto, se dobbiamo parlare di conflitto di interessi, facciamo cadere mezzo governo, perché allora lì non parliamo solo di quattro conferenze, che Sgarbi ha sempre fatto alla luce del sole. Sgarbi non si nasconde, perché Michelangelo ce l’ha in testa quando va a parlare, ce lo ha lì davanti a sé, te lo trasmette. Michelangelo che lo fa diventare nostro amico, Caravaggio, di cui ce ne fa arrivare la modernità e lo paragona addirittura a Pasolini, Leonardo, rendendolo più contemporaneo dei contemporanei, perché, come diceva giustamente Vasari “l’arte è cosa mentale”. Lui incanta i giovani, li trascina con lui, trasmette l’amore per il nostro Paese. Non hanno capito che oggi tocca a Sgarbi domani forse a qualcun altro. Poi se basta scrivere una lettera anonima sapete quante ne potrei scrivere io allora? Io non ho parole del comportamento vile rispetto a una lettera anonima che ripeto raccontano bugie. Se le conferenze a pagamento sono conformi alle leggi e alle normative del Paese e non vi è alcuna incompatibilità con la carica di sottosegretario di Stato non fa nulla di illegale ed è tutto legalmente e nel rispetto delle regole stabilite. Le conferenze a pagamento sono svolte nell'interesse del Paese e mirano alla divulgazione culturale, e ciò è conforme alle leggi e alle regolamentazioni vigenti. penso di essere stata chiara. Da quando lo conosco a Montecarlo sarà andato due volte, anni fa. È passato velocemente per andare a visitare La Fondazione Maeght, a Saint Paul de Vence. Consiglio a tutti di andare a visitarla.
Vittorio in un’intervista qui su MOW ci ha detto che lui sapeva chi fosse questa persona…
Certo, anche io posso immaginarlo. Devo dire che la colpa è mia perché, se fosse quella persona che pensiamo, sono stata io ad aver preso un grande abbaglio. Sembrava ammirare Vittorio e potersi rendere utile aiutandolo, invece poi inspiegabilmente si è rivoltato contro inventando tante di quelle bugie da lasciare sbigottiti tutti. Quando ho capito la mente malata di quella persona, che era quasi uno psicopatico, sono stata irriducibile e quindi l'ho fatto fuori in maniera violenta proprio perché per me era una persona pericolosa accanto a Vittorio. Era apparentemente così servile, così gentile e servizievole, ma noi donne siamo intuitive, ci accorgiamo di molti particolari che sfuggono agli uomini e andiamo dritte per la nostra strada. Vittorio veramente è un buono dentro, è frontale, libero, aperto, è un vero garantista e pensava che fossi io a sbagliare. Adesso. a questo punto, penso che avrei dovuto agire più diplomaticamente ma non per proteggere il nemico ma per evitare che facesse danni. Perché, ripeto, nelle lettere anonime si raccontano bugie, nel senso che si parte da una piccola verità e si spazia nella fiction più assurda.
Ma chi ti ha deluso in tutto ciò?
Due persone: il primo è il ministro Sangiuliano, che ha creduto a lettere anonime senza interpellare e chiedere spiegazioni a colui che due giorni prima ha chiamato dicendogli che gli voleva bene e che si ricordava la Mamma Rina. L’altra persona è Matteo Renzi, che ho sempre ammirato per le sue straordinarie capacità politiche, ha fatto grandi battaglie di garantismo, mi aspettavo dal suo giornale un appoggio per le battaglie di cui lui stesso è stato vittima e che ha sempre tenacemente condotto.