A mezzanotte della prima serata del Festival, a gran sorpresa tutti e 12 i cantanti in gara si sono già esibiti. Manca giusto una manciata di ospiti, voto della stampa e si sbaracca verso mete più ambite, alias il letto. Fiduciosa quindi di chiudere a un orario decente, mi lancio in una sorta di pentimento tardivo per aver dubitato dell'affetto del buon Amadeus nei confronti dei giornalisti che ne scrivono. E invece no, si chiude solo un'ora dopo, tirandola per le lunghe e senza motivo: Ama odia noi e il sonno degli spettatori di Sanremo, punto e fine, e chissà quando si esibiranno tutti e 25! Ma alla fine, com'è andata questa prima serata del Festival – ascolti record a parte (oltre 10 milioni)? Qui sotto le nostre pagelle.
Achille Lauro (oh sì sì) con Domenica
Originalissimo - non l'ha mai fatto nessuno (come no) - arriva sul palco a petto nudo, intonando (si fa per dire) una Rolls Royce 2.0 (una brutta copia, insomma). Non contento, si battezza pure da solo: che sia la nascita di un nuovo Achille, uno che non canta? Lo auspichiamo. Anche perché con queste trovate non sorprende più nessuno.Voto: 3. Pietà per noi. E punizione doverosa, dietro la lavagna, per lui. Achille sei simpatico, ma di Domenica potevi scrivere un pezzo nuovo. Oh sì sì.
Yuman con Ora e qui
Vestito con un paio di taglie più grandi della sua, in stile funerale africano, al suo esordio al Festival (arriva dai Giovani) Yuman porta una ballad che sa di già sentito. La voce c'è, l'incertezza pure. Diamogli tempo, è un ragazzone talentuoso, sì farà. Voto: 6-. Ma diamogli fiducia.
Noemi con Ti amo non lo so dire
Di rosa vestita, canta un brano di Dardust che non sente suo fino in fondo. Veronica meriterebbe di più, in primis un fonico decente.Voto: 6. Sorprendici ancora Verò!
Gianni Morandi con Apri tutte le porte
Emozionato come un novellino, nonostante la giacca del pigiama infilata in fretta e furia, il golden boy della musica italiana merita la standing ovation sempre e comunque. All'Ariston porta un pezzo scritto da Jova, che scongiurato il pericolo di una Allegria bis, gli confeziona un brano davvero su misura. Alla fine urla pure “Fanta Sanremo!”, idolo assoluto. Voto: 7. Grazie Gianni.
La Rappresentante di Lista con Ciao ciao
Tra i più attesi, da Veronica e Dario ci aspettavamo qualcosa di diverso. Un po' Salirò, un po' Splendido splendente, farà comunque strada. E i due sono pure sexy. Voto: 7+. E la radio ciao ciao!
Michele Bravi con Inverno dei fiori
Emozionare con un brano debole non è da tutti. Ah debole, riferito al brano, non è mica un complimento. Ps. Ma cos'ha fatto al viso? Voto: 5. Riprovaci Michè.
Måneskin - superospiti
Su quel palco sono passati in un anno da concorrenti a ospiti internazionali. Nonostante l'inutile sketch di Ama che li va a prendere in golf cart col cappellino "driver" (ma siamo seri?) hanno sempre sorriso. Modesti, gentili - coi fan che li bramavano fuori dall'hotel - esplosivi. No, i quattro non si sono montati la testa, ne è la prova la commozione finale di Damiano, dopo aver portato a casa una performance perfetta con uno dei loro brani migliori, Coraline. Eh no, non fanno solo cover, eh sì, i romani sono bravi sul serio. Voto: 10. Zitti e buoni, cantano i Måneskin.
Massimo Ranieri con Lettera al di là del mare
Testo intenso, che guarda al tema dei migranti. Sulla carta è già premio della critica, sul palco però è tutto da rifare: Ranieri spinge con la voce, ma non ha più vent'anni. Brano anacronistico, effetto boomer centrato. Stecca pure, punto e a capo: ma come si fa a bocciare Massimo? Voto: 6. Ti vogliamo bene, ma...
Mahmood e Blanco con Brividi
Vestiti da Batman e Aladin, i due portano al Festival il brano migliore finora, e lo cantano anche bene. Voto: 9+. Già sul podio.
Ana Mena con Duecentomila ore
Ossia Violetta neomelodica travolta da un insolito destino sul palco dell'Ariston, scambiato per sagra della porchetta. E nulla può il bonus Melozzi. Ps. Chissà che ne penserà Francesco Monte. Voto: 2. Bello (dopo il sesto spritz).
Rkomi con Insuperabile
Ama stranamente in orario, lui che non se l'aspetta, e arriva in style "questa è una rapina". L'artista più ascoltato del 2021 (in Italia) riserverà sorprese. Voto: 6+. Teniamolo d'occhio.
Dargen D'Amico con Dove si balla
Ha una delle canzoni più forti del Festival, ma paga pegno per essersi esibito dopo il secondo round dei Måneskin. Insomma, sembra che nessuno se ne sia accorto, ma fior di fragola ci darà gioie. Voto: 7. Tormentone
Giusy Ferreri con Miele
"È arrivato l'arrotino" (ah no). La cantante - a un certo punto – sfodera la carta megafono. Veterana sul palco dell'Ariston e artista da record, la siciliana meriterebbe brani migliori, ma almeno non è un raggaeton. Voto: 6-. Daje Giusy.
Fiorello
Amadeus lo ha tanto corteggiato e voluto per la terza volta consecutiva, finendo per ammorbarcele anzitempo con la tiratera "ci sarà/non ci sarà”, che noia che barba. E che noia che barba anche sul palco, diciamola. Conduttore e famiglia hanno riso tutto il tempo, noi assai meno. Voto: 4. Se ne può fare a meno.
Ornella Muti
Icona del cinema italiano, la nostra è stata utile al Festival come una trama in un film porno. Muti, di nome e di fatto. Voto: 2. spariamoci una canna per dimenticare, ma che sia di di erba legale.
Berrettini
Impacciato fino alla punta dei piedi, senza una racchetta in mano il nostro tennista non sa che fare. Insomma, momento assai fiacco, complice l'intervista del conduttore, che non si è neanche preparato due domande. Mettici pure l'incursione invadente di Ciuri... Voto: 10. È figo assai.
Meduza - ospiti
Altri superospiti internazionali: l'italianissimo terzetto, in coppia con Hozier, prova a risvegliare gli animi del pubblico sanremese, dormiente come e più del al solito. L'ospite giusto nel posto sbagliato. Voto: 7. Non è colpa loro.
Orietta Berti
Orietta Berti, vestita da Pokemon sulla nave da Crociera - che sussurra pure agli ospiti "leggerissimi" - non ce la meritavamo. Voto: 3. Che abbiamo fatto di male?
Fantasanremo
Tutti ne parlano e tutti ci giocano, anche Gianni Morandi e Michele Bravi. E pure noi. Voto: 10. Ma quanto ci piace Sanremo?
Amadeus
Si può amare o odiare, ma Ama resta un signor conduttore. Peccato per i ritmi lenti tra un'esibizione e l'altra. Peccato anche per la scelta di alcune canzoni. Peccato, insomma. Voto: 6+. Coraggio, sono solo altre 4 serate (lo dico anche a noi)