La misteriosa scomparsa di Denisa Maria Adas, escort rumena di 34 anni residente a Roma, si tinge di nuovi inquietanti sviluppi. Arrivata a Prato lunedì scorso, la donna è sparita nella notte tra giovedì e venerdì da un residence in via Ferrucci. Dopo giorni di indagini serrate, la Procura ha iscritto la madre della donna, Maria Cristina Paun, 49 anni, nel registro degli indagati con l’accusa di aver fornito false informazioni al pubblico ministero.
Secondo quanto emerso, Maria Cristina Paun avrebbe raccontato ad alcune amiche che la figlia sarebbe stata rapita da una banda di connazionali intenzionata a costringerla a lavorare per loro nel giro della prostituzione. Un’accusa pesante, per ora non confermata da prove, che ha destato l’interesse degli inquirenti, portando a una perquisizione notturna nei confronti della donna.

Paun avrebbe inoltre riferito di aver parlato con un avvocato che l’avrebbe rassicurata: Denisa sarebbe viva, seppur ferita, e lui si sarebbe offerto di aiutarla a ritrovarla. La Procura sta ora indagando anche su questo legale, di cui non è stato reso noto il nome, per comprendere la natura del suo coinvolgimento e la fondatezza di quanto dichiarato.
Una svolta nelle indagini è arrivata a distanza di una settimana dalla scomparsa, quando un testimone ha segnalato un’area sospetta nelle vicinanze del residence: un piccolo laghetto, che è stato ispezionato dalle forze dell’ordine, senza però fornire riscontri decisivi.
In parallelo, continuano le audizioni di testimoni e conoscenti. Un negoziante della zona ha riferito di aver visto Denisa nella mattina di giovedì, in compagnia di un uomo descritto come basso e corpulento. I due stavano discutendo animatamente, ma l’uomo non è stato ancora identificato con certezza. Questo dettaglio potrebbe rivelarsi cruciale per ricostruire le ultime ore prima della scomparsa. La domanda più importante, ora, è però un’altra: perché la madre ha omesso le informazioni raccontate alle amiche?
